
Luigi Bisignani avverte Meloni: "Attenta agli agenti veterani sotto traccia"

Già, ora che è premier, Giorgia Meloni deve fare i conti con quel gruppo di poteri e influenze pronte a tutto per metterle i bastoni tra le ruote, per fermare il centrodestra. Ne abbiamo parlato su Libero e ne parla anche Luigi Bisignani, l'uomo che sussurra ai potenti, nel suo consueto intervento domenicale su Il Tempo.
Scrive Bisignani: "Molti potentati si sono già messi di traverso, rendendo quindi necessario bloccare i maneggi dei gufi denunciati dalla premier. Quella sinistra woke, ostriche e champagne, che non è solo il Pd di Letta con la sua sbandata opposizione parlamentare gemellata con quella sinistra Dc, vista Quirinale, cresciuta all'ombra degli Andreatta e dei Prodi. Esiste un altro mondo woke - avverte Bisignani -, quello del potere economico: dagli uffici del Mef e della Banca d'Italia, alla cultura, le soprintendenze dei Beni Culturali e le Università, gli uffici acquisti e del personale dei grandi enti pubblici", scrive sul Tempo.
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Dunque ricorda come "c'è la magistratura militante che, come dice Alessandro Sallusti, si è ben attrezzata in questi mesi. E poi, ovviamente, i media, con in testa la Rai, in mano a dirigenti organici a quel mondo e ad autori ben irregimentati e con una rete in servizio effettivo permanente, come La7, inutili gli inviti alla moderazione del patron Cairo, arresosi davanti alla trimurti Gruber-Formigli-Floris, il cui faro sono le teste più toste de Il Fatto Quotidiano", afferma Luigi Bisignani.
"Infine - riprende - abbiamo tutto quel sottobosco dei Servizi, dove si annidano, nelle varie divisioni, agenti veterani che sotto traccia gestiscono informative e trascrizioni scottanti". Insomma, un quadro spinoso, pieno di insidie. "Sono tanti i marziani che Meloni deve abbattere per restare una superstar", avverte Luigi Bisignani.
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