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Soumahoro, la sentenza di Vittorio Feltri: "Soltanto un pirla"

Vittorio Feltri
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Premetto che a me Soumahoro, un nome che per scriverlo correttamente bisogna sudare sette camicie, non è simpatico. È stato idolatrato dalla sinistra che lo ha addirittura trasformato in un deputato, mentre adesso costituisce motivo di imbarazzo in quanto due sue familiari, la suocera (indagata) e addirittura la moglie, ne avrebbero combinate di tutti colori gestendo una cooperativa di assistenza ai negri (pardon, neri). Soldi sottratti al fisco, gente non pagata o mal pagata e compagnia cantante.

 

 

 

Noi cittadini inermi non sappiamo più cosa pensare di lui, che non è indagato, pur vicino alle due donne citate con le quali viveva sotto lo stesso tetto. Logica vorrebbe che egli fosse complice di esse, quantomeno sapesse che ne combinassero peggio che Bertoldo. Se le cose stanno così, e così stanno, ci si domanda forse ingenuamente perché l'uomo africano non sia mai intervenuto per porre fine ai reati. Che sia un ingenuo è da escludere perché non si diventa onorevoli a caso, ma solo impegnandosi in politica. Non abbiamo le carte per affermare che lui fosse complice delle parenti strette. Non ci rimane che una ipotesi: Soumahoro forse era ed è soltanto un pirla incapace di vedere e comprendere la realtà che lo circondava e lo circonda. Se mia moglie fosse una persona diabolica capace di fare il grano senza dirmi come, sicuramente metterei in atto un casino infernale per sapere la verità, mentre il nostro antipatico progressista dalla pelle scura o non si è reso conto delle manovre sporche di quelle madame con le quali conviveva oppure, come già detto, trattasi di un pistola sesquipedale.

 

 

 

Ditemi voi cari lettori se il mio ragionamento non fila. Sta però di fatto che l'uomo non è al momento al centro della inchiesta insieme con la suocera, continua a vivere come sempre, occupa ancora il seggio alla Camera, eppure non c'è giornale che già non lo consideri autore di non so quali sozzerie. E questo è formalmente sbagliato, peggio: non esiste che un cittadino libero anche di essere un pirla venga bistrattato senza una motivazione di ordine giudiziario. I miei colleghi abbiano la pazienza di attendere che l'onorevole scuro, o abbronzato, come direbbe Berlusconi, riceva almeno un avviso di garanzia prima di considerarlo quale delinquente. È incivile anticipare i tempi della magistratura e accusare un signore non di essere appunto un pirla bensì un ladro. Per il momento io sto con il povero (mica tanto) nero. 

 

 

 

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