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Berlusconi, la confessione di Formigoni: "Perché nei comizi gli stavo lontano"

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Roberto Formigoni tornerà presto libero. L'ex governatore della Lombardia sta scontando la condanna per corruzione. Tutto ha avuto inizio nel 2019 quando la Cassazione ha stabilito che Formigoni ha favorito strutture sanitarie private in cambio di regali per un ammontare pari a 6,5 milioni di euro. Da qui la condanna a 5 anni e dieci mesi e alla confisca dei beni. Per lui dietro la condanna c'è qualcuno che lo voleva distruggere, ossia "la magistratura e tanti politici". Ma, non esclude con il settimanale Gente, "il fuoco amico". In carcere 5 mesi, il 75enne aveva come compagno di cella a Bollate un omicida. Lui - confessa - "mi ha accolto dicendomi: 'Presidente, per il bene che hai fatto in Regione, tu qui non alzerai un dito. Niente mestieri, facciamo tutto noi'". 

 

 

Devotissimo, Formigoni fa del celibato la sua vocazione: "Ho rinunciato al possesso di una donna. Certo, sono un uomo e a volte è dura. Ma è duro anche il matrimonio. Voglio bene a molte donne. Sono amiche". E questo nonostante il suo fascino: "Da bambino ero molto timido, sempre il primo della classe. A vent’anni mi sono accorto di essere bello e di suscitare interesse. L’ho presa come una cosa naturale".

 

 

A prenderla meno "naturalmente", stando al suo racconto, Silvio Berlusconi. "Lui - premette - è un genio: ha inventato un nuovo modo di fare le case, il calcio e la politica. Però l’e minga bell e l’è bass (in dialetto milanese: non è bello, è basso, ndr). Quando poi si è scoperto che usava le scarpe con i tacchi... Nei comizi mi mettevo sempre lontano da lui perché sapevo che soffriva a stare di fianco a Formigoni che era più bello, più alto e più bravo a parlare di lui". Ma a chi gli domanda se gli manca il potere, non attende a rispondere: "Sono stati 18 anni gratificanti in Lombardia. Sono in un’altra fase della vita. Non ho rimpianti, né mi pento di nulla". E, in attesa del fine pena tra luglio e settembre, Formigoni si sbilancia: "La politica è dentro di me. Chi lo sa che farò? Ci penserò a tempo debito".

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