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Berlusconi celebra l'umiliazione di Travaglio: "Vi ricordate?"

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Sono passati dieci anni dalla storica "spolverata" di Silvio Berlusconi. Nel lontano 10 gennaio 2013 Michele Santoro e il suo Servizio Pubblico ospitavano un vero e proprio duello tra il leader di Forza Italia e Marco Travaglio. Un botta e risposta che registrò ascolti da record: 8.670.000 telespettatori e il 33,59 per cento di share, il più alto mai realizzato da un programma della rete di Urbano Cairo e tutt'ora imbattuto. A ricordare la più epica delle scene, proprio Berlusconi. Il Cavaliere ha rilanciato su Instagram il filmato che lo ha visto vincitore indiscusso: prima di prendere posto dove nel si era accomodato il giornalista, Berlusconi aveva letteralmente spolverato la sua sedia. Prima agitando vigorosamente dei fogli, poi passandoci sopra un fazzoletto.

 

 

Pochi istanti prima il direttore del Fatto Quotidiano aveva letto la sua lettera indirizzata all’ospite: "Glielo confesso, sono vent’anni che aspettavo di intervistarla su ciò che ha detto e fatto in questi vent’anni. Ma preparandomi non mi è venuta nessuna domanda perché penso che la cosa più grave non sia quello che ha detto o fatto, ma quello che non ha detto e fatto, o quello che non ha potuto dire e fare. Poteva chiedere la verità sulle stragi di mafia. Poteva dire alla gente che le tasse non sono alte perché lo stato mette le mani nelle tasche, ma perché molti non le pagano. Poteva dire che chi prende le tangenti non va candidato, ma isolato e punito. Poteva dire che le leggi e la Costituzione vanno rispettate e non cambiate ogni volta a proprio uso e consumo. Pensi come sarebbe bella, prospera, presentabile la nostra Italia".

 

 

Ma il match non finì qui. Il Cav ascoltò, prese appunti e replicò: "La sua attività editoriale di cui io sono sempre protagonista, lo ha portato ad ingenti guadagni. Lei è un diffamatore professionista". Immediato l'intervento del conduttore: "Basta, basta, legge una scartoffia che le hanno scritto e che non sa manco cosa contiene, è una cosa vergognosa, si dovrebbe vergognare". Berlusconi a quel punto sorrise, allungò la mano a Santoro che rifiutò di stringergliela e da lì tirò fuori dalla tasca il fazzoletto. 

 

 

 

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