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Marco Travaglio, "Ischia e il condono": tappetino di Conte, che figura

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Dopo i tragici fatti di Ischia, il tema condono è tornato prepotentemente alla ribalta nel panorama politico italiano. In particolare, ad essere oggetto di dibattito è la contestata norma del decreto Genova del 2018 che riguardava l'isola, ovvero l'articolo 25 sulla "definizione delle procedure di condono", varata dal governo giallo-verde presieduto da Giuseppe Conte. L'ex premier, infatti, è ritenuto da molti il primo corresponsabile del disastro, in quanto avrebbe sanato edifici abusivi. In questo clima di confusione interviene anche Marco Travaglio, in un'editoriale sul Fatto Quotidiano, che prova a far luce sulla vicenda in un modo piuttosto ambiguo. 

 

 

Se da una parte, Travaglio prende le difese del leader grillino, dall’altra non può negare le battaglie che il suo quotidiano ha combattuto contro il condono edilizio, anche e soprattutto contro il decreto Genova voluto dal governo Conte I. "Una vergogna che non aveva osato neppure B. (Berlusconi, ndr), autore di due condoni edilizi (1994 e 2003), ma un filino più limitati", scriveva così Travaglio nel 2018. Mentre adesso, si limita a dire: "Il Fatto, pur comprendendo il dramma dei senza casa, criticò il Conte-1 perché dava un brutto segnale: quelle vecchie case avevano comunque dei vani abusivi, anche se non si potevano certo abbattere ignorando i tre condoni". 

 

 

Insomma, Travaglio questa volta, stranamente, ci va giù molto leggero. "Per sapere se il dl Emergenze del 2018 fosse o meno un condono, basta leggerlo. I suddetti esperti hanno dedotto che lo fosse perché l'art. 25 s' intitola "Definizione delle procedure di condono". E, siccome sono anche dei fini giuristi, erano così eccitati all'idea di poter sbugiardare l'azzeccagarbugli di Volturara Appula, dandogli pure una lezione di diritto, che si sono fermati al titolo senza leggere il testo", scrive il giornalista. "Il decreto Conte parlava di "pratiche di condono": non perché ne stava facendo uno, ma perché citava quelli di Craxi e B. per poter "disciplinare gli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei comuni di Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno dell'Isola di Ischia" terremotati nel 2017 (art. 17). Siccome il terremoto aveva distrutto o danneggiato un migliaio di case che attendevano (da 10, 20 o 30 anni) un sì o un no ai condoni craxian-berlusconiani e gli abitanti non potevano ristrutturarle, nel 2018 si chiese ai Comuni di "assicurare la conclusione dei procedimenti" di "esame delle istanze di condono entro sei mesi". 

 

 

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