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Massimo Cacciari, la soffiata su Meloni e Francesco

Massimo Cacciari

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Giorgia Meloni e Papa Francesco si sono incontrati. Il premier ha fatto visita in udienza privata al Santo Padre nella giornata di martedì 10 gennaio. Assieme al presidente del Consiglio la figlia Ginevra e il compagno Andrea Giambruno. Il loro è stato un colloquio cordiale e la riprova è lo scambio di doni a fine visita. Si può dire dunque che i due sono sulla stessa linea d'onda. Almeno per Massimo Cacciari, convinto che "la Meloni ha meno bisogno di altri di un sostegno della Chiesa, perché su alcune 'questioni dottrinali' stranote come l'aborto e il divorzio sicuramente lei può andare più d'accordo di una leader femminista".

 

 

In ogni caso quella di ieri non è una visita dal particolare connotato politico. Anzi, stando al filosofo il significato politico era pari a zero. Il motivo sta proprio "nelle convergenze".  Sulla famiglia, ad esempio, "Meloni può trovare convergenze con Papa Bergoglio più di altri visto il valore che Fratelli d'Italia attribuisce alla famiglia, considerata una sorta di entità naturale". Ma non solo, perché "parliamo di tutte quelle questioni - prosegue l'ex sindaco di Venezia all'Adnkronos - su cui sicuramente il nuovo premier può andare più d'accordo rispetto a qualsiasi altro leader che all'epoca dei dinosauri si sarebbe detto di sinistra. Mi sembra un'ovvietà".

 

 

Per questo "non c'è nessun motivo per cui Meloni non possa andare d'accordo con Bergoglio a meno che non si metta a respingere i migranti, cosa che questo governo peraltro non sta facendo. Tutte le statistiche, infatti, dicono che mai come in questo periodo e sotto un governo di destra tanti emigranti sono sbarcati in Italia". D'altronde, è la conclusione, "nessun governo italiano può permettersi di andare in rotta di collisione con la Chiesa". 

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