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Lucia Annunziata, Sallusti: "Ecco cosa rappresenta"

Alessandro Sallusti
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Le mani giunte che si agitano su e giù come quelle della professora che sta redarguendo gli alunni, il tono altrettanto dottorale «qui forse non ci siamo capiti», poi quel «voi avete la responsabilità di farla questa legge caz..». Sì, Lucia Annunziata ha detto proprio così, caz.., rimproverando durante la sua trasmissione Mezz’ora in più niente di meno che un ministro della repubblica, la ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità Eugenia Maria Roccella che con un sorriso le ha replicato: «Vedo che lei si coinvolge».

Già, è proprio così, abbiamo i conduttori del servizio pubblico pagati, nel caso assai bene, non per fare domande ma per «essere coinvolti» nel dibattito politico, in questo caso la discussione in corso sui modi del riconoscimento anagrafico dei figli di coppie omosessuali, tema delicato perché se non maneggiato con cura può diventare il grimaldello per il riconoscimento di fatto della pratica dell’utero in affitto, pratica fortemente osteggiata dalla maggioranza di Centrodestra in quanto disumana e umiliante per le donne ridotte a incubatrici di figli altrui.

 

Al Grande Fratello, il reality che passa a torto o a ragione per essere il programma più trash della tv, se un concorrente dice una parolaccia viene espulso dalla casa comune. In Rai no, se il conduttore è di sinistra e l’ospite un ministro di destra, basta un ipocrita «mi scuso» sussurrato a mezza voce e la questione finisce lì. Che poi il problema non è la parolaccia in sé ma il tono inquisitorio e l’arroganza culturale che Lucia Annunziata ben rappresenta, come se il ministro non andasse interpellato bensì inquisito e rieducato. Propaganda, non c’è altro termine per definire questo tipo di informazione fatta di giudizi e pregiudizi. 

La stessa propaganda che nelle scorse ore ha elevato a eroina delle battaglie per i diritti delle donne Francesca Pascale, arruolata addirittura da Elly Schlein che con lei si è fatta immortalare in foto ricordo della manifestazione di Milano a favore della maternità surrogata. Diritti, certo, conquistati non con il sudore e la lotta di classe ma con i tanti milioni della buonuscita ottenuta dal suo ex compagno Silvio Berlusconi. E poi dicono, loro, che essere donna non comporta alcun vantaggio. Sarà, diciamo che non sempre è così...

 

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