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Gad Lerner sulla strage di migranti in Grecia: "Italiani razzisti"

 Gad Lerner

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Siamo diventati "indifferenti" e quindi siamo "razzisti" nei confronti dei migranti. Ed è tutta colpa "delle destre". Secondo Gad Lerner a dimostrarlo è il naufragio in Grecia, e prima ancora quello di Cutro. "L'allarme era stato lanciato molte ore prima della tragedia, c’era tutto il tempo di salvarli. Solo le telecamere della Guardia costiera greca, chissà perché, non hanno registrato immagini. Guardiamoci allo specchio", scrive il giornalista su Il Fatto quotidiano. "Questo nostro innegabile disinteresse per la sorte dei migranti asiatici e africani è un fatto storico, gravido di conseguenze sui futuri assetti d’Europa. Forse verrà ricordato come il più rilevante successo conseguito dalle destre europee. Ormai la solidarietà e la misericordia per le vittime sono relegate quasi solo in ambito religioso", prosegue Lerner.

 

 

Il giornalista accusa Giorgia Meloni che a Cutro, "non ci è andata proprio, e pochi glielo hanno rimproverato". Rispetto ai numeri, sottolinea Lerner, "gli sbarchi sono aumentati del 158% rispetto all’anno scorso", "dalla Tunisia ne arrivano sette volte più di prima. Il generale Haftar, padrone della Cirenaica libica, ha inaugurato da Tobruk una rotta marittima che elude i respingimenti della guardia costiera di Tripoli. Solo degli sbruffoni come i telepredicatori della destra italiana potevano credere che l’entità dei flussi migratori fosse condizionabile dalla faccia più o meno cattiva dei governanti. Dunque hanno fatto fiasco", ma, attenzione, avverte, "cè poco da compiacersene", perché il principale risultato acquisito, quello a cui le destre tenevano di più, è proprio questa nostra mutata percezione del fenomeno migratorio: il trionfo dell’indifferenza", "il ritorno di massa del razzismo, per quanto inconsapevole".

 

 

"Non facciamo più ricorso a imbarazzanti teorie razziali pseudoscientifiche per giustificare la distinzione che operiamo fra umani bianchi e umani scuri", spiega il giornalista, "preferiamo raccontarci che i trecento pachistani morti sul peschereccio di Pylos fossero privi dei requisiti necessari ad accoglierli fra noi". Ai migranti "non gli riconosciamo il diritto di fuggire da condizioni di vita che a noi risulterebbero insopportabili. La verità è che siamo in cerca di pretesti per autoassolverci quando muoiono o quando vorremmo respingerli (se non costasse troppo) senza più doverli definire esseri inferiori". E questo, conclude Lerner, è "razzismo mascherato, appunto".

 

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