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Vittorio Feltri: "Solo balle su guerra e Putin". La fucilata: chi sta mentendo

Vittorio Feltri
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Ovvio che la guerra terrorizzi mezzo mondo, la memoria dei disastri dei conflitti che hanno distrutto a suo tempo l’Europa e non solo, alimenta gli incubi generati dallo scontro interminabile tra la Russia e l’Ucraina in corso da oltre un anno. Noi italiani ogni giorno seguiamo con batticuore le vicende belliche attraverso i giornali e soprattutto la televisione. Però leggiamo e guardiamo il piccolo schermo e se siamo onesti confessiamo di non capire nulla dei drammatici avvenimenti. Pullulano su qualsiasi organo di informazione esperti di battaglie ciascuno dei quali spara scemenze sesquipedali che non trovano riscontro nella realtà. Non ce ne sono due di essi che concordino sulla realtà drammatica dei due paesi in lotta. E noi poveri tapini non sappiamo a chi dare ascolto.

 

 

 

Qualcuno diceva che gli scontri sarebbero durati poco tempo perché Putin vanta una forza armata decisamente più forte rispetto all’avversario. E anche a me questa tesi pareva convincente. In concreto le due fazioni non smettono di suonarsele a vicenda da un sacco di tempo e nessuno per ora è in grado di prevedere quale delle due prevarrà. In questi ultimi giorni si dice che lo Zar sia nelle pettole in quanto uno dei suoi eserciti di mercenari ha marciato su Mosca minacciando una sorta di golpe che avrebbe esautorato il dittatore. Alla fine invece i rivoltosi hanno messo le mani in tasca e hanno cominciato a fischiettare come se nulla fosse successo. Il che ha mandato in confusione tutti gli analisti impegnati a raccontarsi questa guerra che non è dei bottoni ma contrappone due nazioni di deficienti che si menano senza cavare un ragno dal buco, e alimentano il numero dei morti ammazzati, tra cui vecchi e bambini che non sanno più dove ripararsi per salvare la pelle.

Quando gli scontri cominciarono pochi erano al corrente dei motivi per cui Vladimir aveva premuto il primo grilletto. Gettate le bombe d’inizio ci si aspettava che Zelensky corresse al Cremlino per intraprendere una trattativa che spegnesse il fuoco. Viceversa il presidente ex attore comico di Kiev è andato con i suoi soldati in trincea illudendosi di respingere gli invasori. Un vero e proprio buco nell’acqua. Il capo ucraino ha ottenuto gli aiuti degli americani e degli europei, italiani inclusi, sotto forma di forniture di carri armati, bombe, addirittura aerei, grazie alle quali gli aggrediti hanno resistito agli attacchi prolungando i combattimenti. Risultato: la guerra continua a provocare vittime e disastri.

 

 

 

Qualche esperto di schioppettate afferma che Putin sia alla camera del gas e prima o poi sarà obbligato ad alzare bandiera bianca. Ma noi che non abbiamo mai sparato un colpo non ci crediamo, non poiché facciamo il tifo per la Russia, bensì perché sappiamo bene che essa dispone di armamenti nucleari micidiali che a furia di tirare la corda verranno usati trasformando la macelleria attuale in un enorme tomba in cui potremmo finire pure noi che abbiamo aiutato gli ucraini con eccessiva disinvoltura. Ovvio che dovendo scegliere tra aggressori e aggrediti sia preferibile schierarsi con i secondi, ma rimanere neutrali salva capra e cavoli. Tra due litiganti meglio non impicciarsi. 

 

 

 

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