Cerca
Logo
Cerca
+

Massimo D'Alema, grandi affari: dalle vigne passa al mattone

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Da Botteghe Oscure agli affari immobiliari, dalla vigna alla consulenza di alto bordo. L’ultimo cambio di rotta di Massimo D’Alema - ex segretario del Pds con un passato come presidente del Consiglio dei ministri - è ora di veleggiare nel mare magno degli affari immobiliari. L’ex esponente della sinistra italiana- ha scoperto il quotidiano on line Open - ha infatti trasformato la sua società di consulenza, la DL&M advisor. Società che aveva aperto dopo avere lasciato la vita politica attiva. D’Alema avrebbe ancora qualche «problema giudiziario», ricorda il quotidiano fondato da Enrico Mentana, problemi saltati fuori per aver intermediato «una vendita di Fincantieri e Leonardo al governo della Colombia». Sta di fatto che la società d’affari di Massimo “Spezzaferro” continua continua a prestare consulenze, ma l’articolo 3 dello statuto è stato modificato per consentire anche l’acquisizione di partecipazioni e l’ingresso nel business immobiliare.

Il bilancio 2022 della DL&M advisor di D’Alema si è chiuso con un utile di 393.807, inferiore ai 581.697 euro dell’anno precedente. Anche il fatturato è sceso da poco più di un milione a 820.881 euro, di cui 24 euro realizzati in Svizzera. L’attività immobiliare non è ancora iniziata, mentre c’è stata la prima acquisizione con la nuova missione da holding di partecipazioni. Tutto però si è svolto in casa. 

 

La DL&M advisor infatti è diventata azionista di minoranza della società agricola La Madeleine s.s., che produce i vini di D’Alema. Per 740 mila euro è stato infatti rilevato il 30% del capitale dal fondo di investimento Amana Investment Glass Fund SCSp che era entrato in fase di lancio dell’azienda agricola. Ora tutto il capitale è in famiglia, visto che gli altri azionisti sono la moglie Linda Giuva e i figli Giulia e Francesco D’Alema. Alla guida dei vini non c’è più però la signora Linda, che si è dimessa, affidando la carica di socio amministratore alla figlia Giulia, classe 1986. Spezzaferro soprannome che si è guadagnato per l’abitudine di rompere i tappi di ferro durante le infinite riunioni politiche- non intende proprio finire ai giardinetti. E adesso vuole darsi al mattone.

 

Dai blog