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Marina Berlusconi, nuovi "poteri esclusivi": cosa cambia in Fininvest

Roberto Tortora
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Sono passati quasi tre mesi dalla morte di Silvio Berlusconi e, pian piano, la galassia di cui era il deus ex-machina cambia i suoi connotati. Così, anche Fininvest si appresta ad un cambiamento. Con Marina Berlusconi sempre più plenipotenziaria dell’azienda fondata dal padre. Come si legge sul Corriere della Sera, ci sarà un parziale riassetto di ruoli e deleghe esclusive per Marina. Si comincia dall’amministratore delegato, Danilo Pellegrino, che avrà una carica doppia e, a 65 anni, sarà anche direttore generale. È un uomo di fiducia della famiglia che lavora in azienda da ormai trent’anni. Il nuovo management lo si apprende nelle otto righe del verbale dell’ultimo consiglio d’amministrazione del 29 giugno, che attribuisce alla Berlusconi poteri esclusivi su alcune materie (operazioni bancarie, girofondi, nomina direttori), che fino a quel momento erano delegate anche a Pellegrino.

Una piccola rivoluzione alla governance, la prima dalla scomparsa di Silvio Berlusconi del 12 giugno, che si inserisce in un percorso destinato a traghettare la Fininvest nella nuova fase, con la seconda generazione pienamente in cabina di regia. E nei prossimi giorni potrebbero venir attuati altri passaggi formali che darebbero un’ulteriore evoluzione al governo della holding che, attualmente, tra le altre, controlla Mfe-Mediaset, Mondadori, il 30% di Banca Mediolanum, il Monza Calcio e il Teatro Manzoni. Il primo passo, fondamentale, come si apprende sempre dal Corriere della Sera, sarà l’accettazione, senza beneficio d’inventario, dell’eredità, in modo da snellire la procedura. In questo, i cinque fratelli sono compatti.

 

 

 

Per Marina Berlusconi un upgrade estremo, con poteri “da esercitarsi senza limite d’importo”, che le consentiranno di “compiere tutte le operazioni bancarie attive, aprire ed estinguere conti correnti bancari e postali, depositi titoli (…), disporre girofondi e trasferimenti di strumenti finanziari esclusivamente tra i conti intestati della società, nominare e revocare direttori”. Tutte facoltà che, fino all’ultimo cda, erano condivise con Pellegrino e che ora le spetteranno da sola. In pratica, avendo Pellegrino ricoperto la doppia carica anche di direttore generale, ha perso la condivisione di queste ultime facoltà, che ora passano direttamente nelle mani di Marina. La rivoluzione dell’impero berlusconiano è cominciata.

 

 

 

 

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