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Bernardini de Pace e i ricatti sessuali: "Il medico e l'infermiera", la soffiata

Claudia Osmetti
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Uomini, che poi alla fine si tratta sempre di uomini. Finiti sotto ricatto, taglieggiati, perfino intimoriti: se-non-mi-paghi-dico-tutto-a-tua-moglie. Un classico. «Di casi del genere ce ne sono tantissimi, sono praticamente all’ordine del giorno». L’avvocato Annamaria Bernardini de Pace è una che non avrebbe bisogno di presentazioni: il suo studio, nel cuore di Milano, è uno dei principali per quanto riguarda il diritto civile e, in particolar modo, il diritto di famiglia. È un’istituzione, Bernardini de Pace, su questo genere di questioni. «Lei non ha idea di quanti ne ho visti...».

Avvocato, ma chi sono questi uomini?
«In realtà c’è un po’ di tutto. Succede a qualsiasi livello e con qualsiasi posizioni».
Per esempio?
«Medici che hanno avuto guai con l’infermiera del reparto. Addirittura avvocati con la propria segretaria».
Urca, uno del settore, che conosce le conseguenze, non dovrebbe essere più accorto?
«Dovrebbe».
Ma come si fa a non cadere in queste trappole?
«Le posso rispondere con un’altra domanda?».
Certo.
«Lei è mai riuscita a far capire qualcosa a un uomo?».
Non replico per cortesia, ma ci siamo capite...
«A parte gli scherzi. Il fatto è che certe donne, con questi comportamenti riescono a riservarsi una certa tranquillità che poi dura anche per tutta la vita».
Intende una tranquillità economica?
«Sì. Spesso questi episodi riguardano uomini sposati, facoltosi, con posizioni sociali elevate per cui non vogliono far saltar fuori uno scandalo. E che, magari, lì per lì non pensano a quel che può succedere».
In che senso?
«Si trovano davanti una ragazza che fa un po’ la vittima, loro si sentono forti e capaci e ci cascano. Ottengono favori che credono essere gratuiti e dopo...».
Ecco, appunto: dopo. Cosa possono fare?
«Giuridicamente potrebbe aprirsi un processo per estorsione. L’uomo, alla fine, è la vittima».

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