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Spot Esselunga, Vespa a valanga: "Inconcepibile questo politicamente corretto"

 Bruno Vespa

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Bruno Vespa è "francamente" allibito dalla polemica che si è scatenata sullo spot dell'Esselunga: "Si tratta della descrizione di una famiglia normale di genitori separati e di una bambina che soffre per la loro separazione e che con una piccola bugia cerca a riavvicinarli. Non mi aspettavo nessuna polemica. Perfino una famiglia normale - non quella del Mulino Bianco - una famiglia di genitori separati i viene considerata troppo normale per essere accettabilite", commenta su Facebook il direttore di Porta a porta: "Questo ci porta su una strada diversa: se il politicamente corretto rifiuta anche la normalità infelice, per questo Paese, è un problema". 

 

 

Sotto il profilo tecnico, lo spot è molto bello e molto innovativo. La durata di due minuti è quadrupla degli annunci ordinari e quindi a potenziale, altissimo rischio. Le immagini sono di grande qualità. Le espressioni della bambina sono magistrali (è stata scelta tra 170 concorrenti). Lo spot è in assoluta controtendenza", approfondisce Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. "Questo è il primo messaggio pubblicitario velato di tristezza. Quando guarda la pesca passare sul carrello, lo sguardo di Emma è triste, perché sono tristi – almeno nei primi tempi – tutti i figli di genitori separati". 

 

 

 

Ma "veniamo alla polemica". "Pensavo che fosse ormai messa in discussione – perché assai meno diffusa di un tempo – la famiglia del Mulino Bianco dove tutti sorridono (madri, padri, figli, nonni). Scopro, invece, che il 'politicamente corretto' (scorrettissimo, a mio avviso) mette in discussione lo stesso concetto di famiglia eterosessuale. Due uomini possono baciarsi in pieno festival di Sanremo", attacca Vespa, "guai a dire che una coppia gay non dovrebbe sposarsi e adottare un figlio" perché è la nuova normalità "ma appena la vecchia si fa viva non con il Mulino Bianco, ma con il malessere di una bambina che ha i genitori separati, i social s’infiammano. Bene, questa è una battaglia che vale la pena di combattere per evitare l’isolamento nelle catacombe di noi poveri eterosessuali".

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