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Michele Santoro, "rischio guerra mondiale"? Ci pensa lui: "Partito della pace"

Michele Santoro

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Michele Santoro avverte sul rischio di una guerra mondiale e rilancia il suo "partito della Pace". In una intervista a L'Unità, il giornalista spiega: "La nostra parola d’ordine non è ‘basta con l’invio delle armi, è ‘uscire dalla guerra’". Perché, prosegue Santoro, "il sistema di guerra è diventato il vero sovrano e comanda ogni cosa, pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra d’Ucraina non riesce a finire".  Ora poi si riaccende il conflitto in Medioriente. "Da questo focolaio può davvero partire la terza guerra mondiale. Parliamo di un crocevia del mondo. Quelle immagini di orrore ci colpiscono in profondità, perché quei giovani israeliani uccisi o rapiti al rave party hanno le stesse sembianze dei nostri figli. Li sentiamo vicinissimi a noi. Ma attenzione a non assumere soltanto questo come sguardo, senza comprendere che Israele è in qualche modo quasi un’anticipazione del mondo che noi stiamo costruendo con la guerra in Ucraina".

 

 

Un mondo "di apartheid", lo definisce Santoro, un mondo "dove l’Occidente si rintana in se stesso e vive tutto quello che lo circonda come un possibile nemico, e non si rende conto che se la forza delle armi, la potenza militare viene usata per soffocare la speranza, questo favorisce e alimenta il terrorismo". Che "nasce dal fatto che la speranza politica", "che non c’è più una trattativa in corso alla quale si affida una possibile soluzione. Quando prevale soltanto il sistema di guerra, è chiaro che il terrorismo diventa un modo asimmetrico" di portarla avanti. "Ma in questo caso si tratta di qualcosa di pericolosissimo perché innesca un possibile conflitto mondiale. Si guarda all’Iran, alle relazioni tra l’Iran e Hamas, tra l’Iran e la Russia, e ti rendi conto pure di cosa significhi destabilizzare il mondo con la guerra", sottolinea Santoro. "È evidente che ci sono connessioni tra tutti questi scenari di guerra". "Bisogna essere molto attenti a ricostruire un quadro di pace. Io sento la mancanza dell’Europa".
 

 

 

 

Quindi chiarisce: "Noi siamo un 'partito', nel senso che prendiamo parte per la pace. È l’unica accezione che oggi diamo a questo termine. Siamo un 'partito' preso per la pace. Oggi il nostro obiettivo è fare in modo che l’opinione pubblica che non ha potuto manifestare la sua critica nei confronti dell’andamento di questa guerra, possa farlo e trovare persone che la rappresentino. Questo è il nostro obiettivo prioritario, ma c’è anche quello di essere il motore che accende una maggiore energia nelle altre forze che potrebbero essere sensibili rispetto a questo discorso". Un partito trasversale perché, conclude Santoro, "credo anche in Forza Italia e perfino in certi settori del partito della Meloni, ci possano essere forti resistenze ad essere così inclini a seguire gli americani in tutto e per tutto".

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