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Otto e mezzo, "c'è da ridere o da piangere?": Travaglio al veleno contro Meloni

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"Dobbiamo ridere o piangere?": Lilli Gruber lo ha chiesto a Marco Travaglio a Otto e mezzo su La7, riferendosi alla "trappola" tesa al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che a settembre ha ricevuto una telefonata da due comici russi i quali hanno fatto finta di essere il capo della Commissione dell'Unione africana. Il direttore del Fatto Quotidiano ha subito colto la palla al balzo per attaccare il premier: "La prima cosa da fare è ridere. In realtà poi bisogna riflettere, il primo che passa con un nome di fantasia viene messo in contatto col presidente del Consiglio. E l'altra cosa molto seria è che bisogna fare gli scherzi telefonici a Meloni per farle dire la verità e cioè che la politica migratoria è un fallimento". Secondo Travaglio, inoltre, "sulla questione Ucraina c'è una svolta clamorosa mai comunicata a noi": la Meloni al telefono avrebbe detto l'esatto opposto di quanto sostenuto in Parlamento, avrebbe parlato di un "compromesso che accontenti entrambe le parti. La Meloni tutte le volte che è andata in Parlamento ha sostenuto il contrario", ha chiosato il direttore del Fatto.

Ad attaccare il governo oggi sono stati diversi esponenti di sinistra, come Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Riccardo Magi. Contro di loro e in difesa della premier si è invece subito schierato il senatore azzurro Maurizio Gasparri, "Quelli che stanno criticando la Meloni sono ridicoli - ha detto -. Perché sul merito le cose dette sono chiare, semplici e veritiere. E quando uno dice la verità ad uno sconosciuto o ad un grande leader dimostra coerenza. Mentre chi critica dimostra di essere un pagliaccio che ai comici non potrebbe fare neanche da spalla".

 

 

 

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