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Federico Rampini svela lo scenario da incubo: "Terza guerra mondiale è iniziata"

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La nascita di un Nuovo Asse formato da Cina, Russia e Iran è reale: lo confermano due analisi pubblicate sulla National Review, organo autorevole del pensiero conservatore. Uno scenario che potrebbe benissimo preludere allo scoppio di una terza guerra mondiale, di cui Papa Francesco ha già parlato in vari discorsi, come ha fatto notare Federico Rampini sul Corriere della Sera. Le parole di Bergoglio, insomma, sembrano trovare riscontro in una realtà molto lontanda da lui, la destra americana della realpolitik. 

Nella prima analisi, firmata da Mike Watson, il nuovo asse viene messo a paragone con quello che unì la Germania nazista, l’Italia fascista e il Giappone militarista nella seconda guerra mondiale. Watson, in particolare, osserva che oggi queste potenze hanno molte divergenze, ma allo stesso tempo sottolinea che anche Hitler, Mussolini e Hirohito avevano disegni completamente diversi gli uni dagli altri. Watson, poi, come spiegato da Rampini, si concentra sull’attacco sferrato nelle settimane scorse contro Israele: "Molte delle componenti più critiche e dinamiche dell’economia globale sono altrettanto vulnerabili quanto lo è Israele. L’Iran lo ha dimostrato quando ha colpito la raffineria petrolifera Abqaiq in Arabia saudita nel 2019: è capace di devastare i mercati energetici mondiali usando solo pochi missili e droni; e ha la volontà per farlo. Se la crisi di Gaza si allarga in un vasto conflitto regionale, le conseguenze potrebbero essere immense".

 

 

 

L’altra analisi, invece, è firmata da Seth Cropsey, ex alto ufficiale della U.S. Navy ed ex sottosegretario alla Marina militare, nonché fondatore dello Yorkstown Institute. Che si concentra soprattutto sull’importanza di controllare le zone marittime e costiere dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Asia. Secondo lui, due aree cruciali sono già in piena guerra, Ucraina e Israele. "Russia, Cina, Iran – scrive Cropsey, citato da Rampini – hanno forgiato un’intesa che assomiglia all’Asse di metà Novecento. Queste nuove potenze revisioniste condividono alcuni obiettivi strategici con i loro predecessori. Non sopportano le restrizioni di un sistema internazionale che non concede agli Stati autoritari il diritto di espandersi a spese dei vicini più piccoli. Cercano di dominare le loro aree per assicurarsi un controllo economico a lungo termine sul mondo, soprattutto a fini domestici". 

 

 

 

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