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Prima della Scala, "vergogna!": l'altro urlo di cui nessuno parla, sinistra... muta

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Tanto rumore e proteste per nulla. La polemica che si è scatenata sulla prima della Scala per l'identificazione del loggionista da parte delle forze dell’ordine, ha un precedente. Prima di Marco Vizzardelli che si è scatenato con l'urlo "Viva l'Italia antifascista" il 7 dicembre scorso al teatro del Piermarini di Milano, c'è stato infatti un altro loggionista, Mauro Fuolega, che nel 2000, ormai 23 anni fa, ha gridato: "Vergogna" durante l’ultimo atto del Trovatore di Verdi.

Nessuna polemica politica, la sua era solo una critica musicale. Eppure, l'uomo, che all'epoca aveva 35 anni, fu comunque identificato dagli agenti. "È una questione di ordine pubblico, va bene, non c’è problema", ha detto Fuolega al Tg1, parlando del caso Vizzardelli. "Una cosa di questo genere, che ha un carattere politico non è stata fatta nella sede deputata per farlo".

 

 

Intanto, da parte sua la Digos ha risposto a Lilli Gruber: "Mi rifiuto di credere che una giornalista esperta e preparata" come lei, ha detto Felice Romano, segretario generale del Siulp, il primo sindacato di polizia, "non sappia che le Digos che operano in tutte le 106 Questure d’Italia non sono una polizia politica e men che mai partitica, quanto invece rappresentano le articolazioni periferiche della Direzione centrale della polizia di prevenzione, appartenenti al Dipartimento della pubblica sicurezza. Sono lo Stato al servizio dei cittadini". sottolineando che si tratta di una "definizione preoccupante se fatta in modo superficiale. Se voluta, parole invece pericolose e offensive".  Alla Scala, ha precisato Romano, "i poliziotti, come confermato dal giornalista stesso, hanno operato con grande garbo, educazione e discrezione, chiedendo semplicemente al cittadino i suoi documenti per capire se un ipotetico elemento di disturbo potesse trasformarsi in elemento di pericolo".

 

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