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Paolo Crepet, "una sorta di regime": attacco alla polizia penitenziaria

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"C'è una sorta di regime che a volte limita la trasparenza": Paolo Crepet, ospite di David Parenzo a L'Aria che tira su La7, lo ha detto a proposito della polizia penitenziaria e del caso di Stefano Dal Corso, il detenuto romano morto dopo essere stato trasferito da Rebibbia nel carcere di Oristano lo scorso 12 ottobre 2022. Il conduttore del talk ha quindi richiamato alla memoria un caso simile: "Nel caso Cucchi, anche lì, un male interpretato spirito del corpo dei carabinieri ha fatto sì che per un lungo periodo vi fossero dei silenzi attorno alla morte di Stefano Cucchi".  

La morte di Dal Corso fu inizialmente valutata come suicidio, poi però lo scorso ottobre sono state riaperte le indagini, per via di alcuni elementi che ancora non tornano. A far crescere dei sospetti il fatto che i segni sul collo dell'uomo sarebbero stati giudicati incompatibili con l'impiccagione e più simili a quelli di uno strangolamento. Dal Corso si sarebbe impiccato alla grata della finestra della sua cella utilizzando un pezzo di lenzuolo tagliato con un taglierino. Ma la finestra si troverebbe troppo in basso mentre il letto della cella sarebbe stato trovato rifatto senza alcuno strappo. Inoltre, nessuna telecamera di sorveglianza avrebbe ripreso quei momenti perché a quanto pare nessuna funzionava. 

Qui l'intervento di Crepet a L'Aria che tira

 

 

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