Tagadà, Bocchino inchioda Saviano e Formigli: "Per loro è giusto sparare a un fascista"

giovedì 27 giugno 2024
Tagadà, Bocchino inchioda Saviano e Formigli: "Per loro è giusto sparare a un fascista"
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La seconda parte del servizio di FanPage e le doppie dimissioni dai vertici di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di FdI, riempiono il dibattito politico. La sinistra è scatenata. Le dimissioni e la pioggia di dichiarazioni durissime per quanto visto - da Giovanni Donzelli a Ignazio La Russa - ai compagni non bastano. Tant'è, di quanto accaduto, degli attacchi ad Ester Mieli e degli insulti razzisti e antisemiti, se ne parla anche a Tagadà, il programma di approfondimento politico del pomeriggio in onda su La7.

Ospite in studio ecco Italo Bocchino, la cui condanna è chiara. Ma Bocchino aggiunge anche altro. "Sono parole inaccettabili anche se sono più comportamenti da caserma più che posizioni politiche di leader - premette -. Due cose sono interessanti. La prima, come ha spiegato Alessandra Ghisleri, non gliene frega niente a nessuno. È tutto un can can montato in televisione di una sinistra che, essendo a corto di argomenti sulle questioni che riguardano gli italiani, punta all'antifascismo". 

"E poi - riprende Bocchino citando il secondo fatto - si arriva agli estremi per cui ieri ho visto dei post di una persona che stimo anche professionalmente, come Corrado Formigli, e di una persona che conosco anche bene, come Roberto Saviano, che pubblicano delle cose in cui si dice che se si vede un punto bene va bene sparare, insomma sparare a un fascista non è un reato. Stiamo perdendo del tempo". Il riferimento di Bocchino è al post condiviso da Formigli e Saviano in cui si promuoveva l'evento di mercoledì sera in cui è stata mostrata la seconda parte del servizio di FanPage, post accompagnato dalla colonna sonora dei 99 Posse, il brano è Rigurgito antifascista, la strofa incriminata recita "Ho un rigurgito antifascista, se vedo un punto nero ci sparo a vista".

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"Io non pubblicherei mai il verso di una canzone che dice che sparare a un comunista non è un reato, lo ritengo raccapricciante, quindi lo ritengo raccapricciante se lo fanno altri - riprende Bocchino -. Poi la gravità è enorme, perché hanno colpito Ester Mieli, un fiore all'occhiello della destra italiana, che dimostra la sensibilità della comunità ebraica. Questi sono ragazzotti da cacciare con uno scapaccione. E fa bene Donzelli a dire questo", conclude Italo Bocchino.

Tagadà, qui l'intervento di Italo Bocchino

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