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Cecilia Parodi insulta gli ebrei, Foti di FdI contro Schlein: "Complice o interessata?"

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"Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo, odio tutti quelli che li difendono. Vi odio perché mi avete rovinato la vita, la fiducia, la speranza. Spero di vederli tutti appesi per i piedi. Non basterebbe piazzale Loreto, servirebbe piazzale Tienanmen. Giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso". Parole e "musica" di Cecilia Parodi, presunta scrittrice che si è macchiata di tale orrore in un video che ha avuto l'ardore di pubblicare sui social.

Il punto è che la scrittrice, lo scorso febbraio, è stata ospitata dai giovani del Pd a un convegno. Ma non solo, il suo nome figurava tra quelli degli ospiti dell'evento della scorsa domenica, 30 giugno, "Dialogues for Gaza", che si è tenuto al Villa Ada Festival di Roma.

Parole raccapriccianti, terribili, puro odio. Parole che ovviamente stanno sollevando un polverone. Anche perché Elly Schlein non è ancora intervenuta con una parola di condanna, insomma non ha detto nulla sulla vergogna della Parodi. Un silenzio contro il quale punta il dito FdI: già nella giornata di ieri, da Raffaele Speranzon a Lucio Malan, si sono levate diverse voci di condanna della Parodi, voci che chiedevano soprattutto ai dem di prendere posizione. E invece niente.

Così, di fronte a un silenzio che Schlein non sembra voler interrompere, ecco le parole di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. "Prima ancora della Commissione straordinaria sull’antisemitismo presieduta dalla senatrice Segre, delle vergognose parole di Cecilia Parodi, attivista pro-Palestina ospite degli eventi dei giovani del Pd che vorrebbe gli ebrei impiccati per sputarci sopra, abbiamo atteso invano, almeno fino ad ora, che della vicenda si occupasse, battendo un colpo, Elly Schlein", premette in una nota diffusa oggi, domenica 7 luglio. 

"Un’iniziativa che la segretaria del Pd avrebbe dovuto subito assumere, essendo la stessa sempre in prima fila quando si tratta di fare la morale ai suoi avversari, salvo poi chiudersi in un assordante silenzio quando dovrebbe farla ai suoi compagni di viaggio. Del resto, appare grave che la Schlein non si sia mai adoperata, in questi mesi, per condannare un dilagante antisemitismo di sinistra atteso che nella maggiore parte delle manifestazioni pro Palestina si levano slogan antisemiti e si dà fuoco, spesso e volentieri, alle bandiere di Israele. Diceva Alda Merini: chi tace spaventa, ed è ciò che ci preoccupa di più dei silenzi di Schlein: complici o comunque penosamente interessati?", conclude Tommaso Foti.

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