Durante i funerali di Papa Francesco, di per sé già un momento storico tra i più significativi del XXI secolo, c’è stato un incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, destinato in egual misura a diventare storico, anche perché è stato immortalato tra le navate della basilica di San Pietro. Seduti, uno di fronte all’altro su due semplici sedie all’interno della Basilica, i due leader hanno discusso sugli sviluppi del conflitto tra ucraini e russi e la speranza è che questo dialogo possa essere l’inizio della svolta decisiva per un definitivo cessate il fuoco.
A destare sorpresa, poi, anche la messa in disparte del presidente francese, Emmanuel Macron, ripreso nell’intenzione di voler partecipare a questo summit improvviso, ma poi mandato via con tanto di terza sedia allontanata dagli altri due.
Di questo si parla a DiMartedì, il salotto di discussione politica di La7, padrone di casa Giovanni Floris, che chiede al direttore di Limes Lucio Caracciolo: "Guardiamo la foto di Trump e Zelensky in Vaticano, è una foto finita su tutti i giornali, tutti l’hanno definita storica. Questa foto, però, cos’è? È una foto storica o è da Instagram, cioè ha cambiato qualcosa quella foto?”. Caracciolo, in qualche modo, conferma e stronca Macron: “Beh, se diciamo che tutto è storico, niente è storico, però questa foto è effettivamente simbolica, è stato un colpo da maestro del Vaticano, dobbiamo dirlo. Hanno messo insieme questi due, che hanno anche mandato a passeggiare Macron”. Floris prova a contestare: “In realtà pare che il presidente Macron abbia smentito, sostiene che la terza sedia, portata via, fosse quella dell’interprete”. Caracciolo, però, non ci casca: “Mah, in verità dal labiale si capisce che Trump dica a Macron ‘per favore lasciaci in pace’”.