Il video postato da Luciana Littizzetto - del quale abbiamo parlato ieri, domenica 21 settembre, su Libero - in cui si mostrava in un locale di Torino mentre festeggiava sorseggiando del caffé da una tazzina raffigurante Mao Zedong ha suscitato un polverone mediatico. "Sto girando un video, tra l’altro con la tazzina di Mao Zedong - ha spiegato Littizzetto nella breve clip postata su Instagram -. Siamo qua al cinese e sta roba qui non mi era mai capitata. Vabbè, io bevo il tè e il caffè insieme. Siamo qua per festeggiare". Curiosamente, a neanche 24 ore di distanza dalla pubblicazione, sul profilo Instagram di Littizzetto non c'è più traccia del video incriminato.
Secondo diversi utenti, però, non si può ironizzare su un dittatore comunista che ha provocato la morte di decine di milioni di persone: "Mao che ha sterminato milioni di persone! Immaginate ora la Santanché che si prende un espresso a forte dei marmi con Hitler sulla tazzina! Apriti cielo! Ci sarebbe già la Schlein a ballare su un carro in piazza contro la destra", il commento più efficace postato sotto la clip di Littizzetto.
Luciana Littizzetto, il video con la tazzina di Mao Zedong è un caso: "Come Hitler"
Dopo Massimo D'Alema, anche Luciana Littizzetto strizza l'occhio al regime comunista cinese. La co-conduttrice d...Anche Susanna Donatella Campione, senatrice di FdI, ha puntato il dito contro la comica torinese: "La comica Luciana Littizzetto, che posta un video social in cui sorseggia un caffè con l’effigie di Mao Zedong sulla tazzina probabilmente ignora che quel regime del quale parla allegramente non è materia folcloristica sulla quale ironizzare, né una pagina da consegnare alla storia. Basta citare il caso della giornalista cinese Zhang Zhan che, proprio in queste ore, è stata condannata nuovamente a quattro anni di carcere per aver documentato le fasi iniziali della pandemia da Covid nella città di Whuan. La signora Littizzetto, che si fa portavoce di battaglie sociali di ogni genere, avrebbe dovuto mostrare ai propri follower il volto della giornalista cinese imprigionata anziché quello del sanguinario dittatore comunista. Le nostalgie di Littizzetto, come anche quelle di Massimo D’Alema, in recente ‘pellegrinaggio’ a Pechino, mostrano come da sinistra, in mancanza di leaders ispiratori, si attinga disinvoltamente al pantheon del comunismo mondiale. A quando - ha concluso la senatrice - le celebrazioni nostalgiche per Stalin e Pol Pot?".