La madre letteraria di Harry Potter, JK Rowling, non ha dimenticato il periodo in cui l’attrice Emma Watson, che grazie alla saga cinematografica sul maghetto debuttò nel cinema nei panni di Hermione Granger, contribuì al clima di odio nei suoi confronti, accusandola di “transfobia” semplicemente per aver ricordato che esiste un sesso biologico. Che donna si nasce.
Ospite del podcast “On Purpose with Jay Shetty”, Watson ha raccontato come riesca ancora a conservare un sentimento positivo verso l’autrice che l’ha resa celebre, nonostante le divergenze sulla questione transgender. «Non credo che aver vissuto quella esperienza, né i valori e il sostegno che oggi porto avanti (nei confronti della comunità transgender, ndr), mi impediscano di amare Jo e la persona con cui ho condiviso quei momenti. Non crederò mai che l’una annulli l’altra, e custodirò sempre con cura il rapporto che ho avuto con lei», ha dichiarato nel podcast l’attrice britannica, spiegando di non voler alimentare ulteriormente un dibattito che definisce «davvero doloroso».
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Sta diventando un caso internazionale l'arresto di Graham Linehan, celebre comico e autore televisivo arrestato in G...Ma il tentativo di recuperare i rapporti con l’autrice di Harry Potter non ha sortito alcun effetto. Anzi, JK Rowling, in un lungo post sui social, ha replicato con toni aspri. «Come altre persone che non hanno mai conosciuto la vita adulta senza essere protette dalla ricchezza e dalla celebrità, Emma ha poca esperienza della vita reale: la ignora al punto da poter essere definita ignorante», ha commentato la scrittrice inglese. Che ha poi difeso nuovamente la sua posizione sull’ideologia trans, contro i tentativi di imporre spazi misti intimi alle donne negli ospedali o negli spogliatoi degli impianti sportivi pubblici: realtà con cui Watson non ha mai dovuto confrontarsi e mai si confronterà.
«Emma Watson non avrà mai bisogno di un rifugio per senzatetto. Non verrà mai messa in un reparto misto di un ospedale pubblico. Il suo “bagno pubblico” è singolo e ha un addetto alla sicurezza fuori dalla porta. Ha dovuto spogliarsi in uno spogliatoio misto di recente apertura in una piscina comunale? È mai probabile che abbia bisogno di un centro antiviolenza statale che si rifiuta di garantire un servizio riservato esclusivamente alle donne? Di ritrovarsi a condividere una cella con uno stupratore maschio identificato nel carcere femminile?». La Rowling, soprattutto, non perdona alla sua connazionale di aver gettato «benzina sul fuoco» quando, per le sue posizioni sul tema trans, era oggetto «di minacce di morte» da parte di attivisti ultraradicali del mondo Lgbt.
All’epoca Rowling aveva condiviso sul suo account le ripetute minacce che riceveva. Come questa: «Spero che tu possa trovare una bomba nella tua cassetta della posta». «Ora che centinaia di attivisti trans hanno minacciato di picchiarmi, stuprarmi, uccidermi o farmi esplodere ho capito che questo movimento non mette in pericolo le donne», scrisse ironicamente Rowling. Nel suo post su social in risposta all’attrice britannica, Rowling ha ricordato quando viveva «in povertà» e scriveva «il libro che ha reso famosa Emma».
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Da qualche giorno i Giochi olimpici di Parigi 2024 sono giunti al termine. Ma le polemiche della manifestazione sportiva...«Capisco quindi per esperienza personale cosa significhi per le donne e per le ragazze prive dei suoi privilegi la violazione dei diritti delle donne alla quale Emma ha partecipato con tanto entusiasmo», ha commentato l’autrice di Harry Potter. Prima della stoccata finale sul “cambio di rotta” di Watson, «che sospetto abbia adottato perché si è resa conto che condannarmi a gran voce non è più così di moda». Il colpo del ko in punta di fioretto.