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Francesca Albanese contro Incoronata Boccia: "Indagare e punire", fatwa in Rai

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martedì 14 ottobre 2025
Francesca Albanese contro Incoronata Boccia: "Indagare e punire", fatwa in Rai

2' di lettura

La nuova fatwa di Francesca Albanese è tutta contro la Rai. La relatrice Onu per i territori palestinesi ora se la prende con Incoronata Boccia. La ragione? Un'improvvida uscita su Israele. Durante un convegno, la direttrice dell'Ufficio Stampa Rai ha osservato che si è parlato "spesso del cinismo e della spietatezza dell'esercito israeliano, eppure non esiste una sola prova che siano state sventagliate delle mitragliate contro i civili inermi. Eppure questo veniva raccontato, questo è stato detto senza alcuna verifica delle fonti. Vergogna, vergogna, vergogna". 

E ancora, Boccia ha criticato la sua categoria parlando di "suicidio del giornalismo" e di una possibile "candidatura di Hamas per l'Oscar alla migliore regia a cui noi giornalisti per primi ci siamo piegati senza alcun spirito critico". La giornalista non si è nemmeno risparmiata sull'"uso ideologico della parola genocidio" e ha denunciato le distorsioni di una narrazione dominante imposta in una sola direzione.

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Se davvero volete trovare un senso a questa storia, parafrasando Vasco Rossi, non dovete guardare all’oggi di Fran...

Ecco che a stretto giro è arrivato l'attacco di Albanese. "Quali prove possiede la direttrice dell'ufficio stampa Rai per negare i crimini Israeliani a Gaza contraddicendo l'enormità di prove raccolte dall'ONU, Amnesty International, Forensic Architecture e dozzine di altri esperti? - ha tuonato su X -. La propaganda progenocidio va indagata e punita". Un commento che arriva con post in allegato, che recita: "Non ci sono più parole per questo delirio". Insomma, meritevole di sanzioni: la Albanese ora vuole decidere in Rai. D'altronde Albanese aveva già dato prova di voler punire chi la pensa diversamente. In quel caso la "vittima" era il sindaco di Reggio Emilia. Marco Massari, durante una premiazione alla stessa Albanese, aveva detto: "Credo che la fine del genocidio e la liberazione degli ostaggi siano condizioni necessarie per avviare per quanto possibile un processo di pace". E anche in questo caso la relatrice Onu non si era trattenuta: "Il sindaco si è sbagliato e ha detto una cosa che non è vera, la pace non ha bisogno di condizioni - dice -  Il sindaco non lo giudico, lo perdono. Però mi deve promettere che questa cosa non la dice più". ​