"Via l'imam di Torino". Il Viminale ha spiegato le motivazioni dietro il decreto di espulsione indirizzato a Mohamed Shahin. L'uomo è accusato di essere "un fondamentalista". Stando a quanto ha diffuso l'Ansa, il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi definisce Shahin portatore di una ideologia fondamentalista e di "matrice antisemita" e sarebbe in contatto con ambienti legati all'Islam radicale. Non solo perché l'imam della moschea di San Salvario definiva "legittimato lo sterminio degli israeliani".
Il provvedimento mette dunque in evidenza una dichiarazione pubblica interpretata come una apologia dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Nel decreto si sottolinea che le parole dell'imam hanno avuto una vasta risonanza mediatica e si sostiene che hanno procurato "disagio" anche all'interno della comunità Pro Pal. A quanto risulta, l'unico risvolto penale del caso è una denuncia inoltrata dalla polizia alla procura di Torino ma solo per il reato di blocco stradale: l'episodio risale al 17 maggio scorso ed è avvenuto nel corso di una manifestazione.
Torino, imam espulso perché inneggia alla strage? Avs protesta in strada
La sinistra dice no all'espulsione dell'imam fondamentalista. I rappresentanti delle opposizioni in piazza a Tor...Shahin, di origine egiziana, è un aperto contestatore del regime di Al Sisi. A sostenerlo Avs, M5s e Pd convinti che "se venisse espatriato finirebbe in galera, torturato e ucciso, come Giulio Regeni", hanno denunciato alcuni esponenti dei partiti insieme alla chiesa Valdese, l’Anpi, movimenti cittadini e centinaia di persone. Attivo in questi due anni in sostegno alla Palestina, Shahin rivendica ora di aver aperto la sua moschea a tutti e di aver parlato negli anni nelle scuole, nelle chiese e in sinagoga.




