Secondo il Financial Times, il patron Exor John Elkann ha vissuto un 2025 orrobile: l'erede Agnelli sarebbe "frustrato" e "attanagliato dai problemi". Passino le crisi tecniche e sportive di Ferrari e Juventus, i due "giocattolini" ricevuti in eredità da nonno Gianni, l'Avvocato. Il problema è cosa fare di un ramo importante del suo impero: l'editoria. Con Repubblica in vendita e vicinissima al greco Kyriakou di Antenna Group e la Stampa da spacchettare dal Gruppo Gedi e sbolognare (a chi, ancora non si sa), si sono aperti in questo dicembre di fuoco nuovi fronti.
Ed è Massimo Giannini, ex direttore de La Stampa e firma di punta di Repubblica, a incalzarlo in ogni modo possibile. L'ultimo, la rubrica delle lettere su Venerdì. "Caro Giannini, leggo Repubblica dalla fondazione, e guardo con raccapriccio e preoccupazione a quello che sta avvenendo nel gruppo Gedi. Cosa ne sarà del giornale con il quale sono cresciuta e ho imparato la libertà e la democrazia?", scrive la lettrice Ilaria Michelotti, dando il là a una risposta che lascia poco spazio all'immaginazione.
DiMartedì, Massimo Giannini straccia il suo giornale: "Repubblica, fine indegna"
L'era italiana di Repubblica sta per finire. Ora dovrebbe avere inizio quella balcanica, più nello specifico ..."Cara Ilaria, il tuo sconcerto è anche il mio. Questi ricchi e mediocri capitalisti italiani, prestati all'informazione per pure convenienze personali, hanno fatto un deserto e l'hanno chiamato editoria", sono le parole pronti-via di Giannini, che evidentemente capito l'andazzo ha deciso di togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, quella destra e ovviamente quella sinistra.
Otto e mezzo, Giannini accusa: "Meloni parte del piano"
L'Italia e Giorgia Meloni "fanno parte del piano di Donald Trump". Ne è convinto Massimo Giannini, ..."Con Repubblica siamo cresciuti in tanti. Con Repubblica è cresciuta l'Italia. Oggi questo patrimonio è in pericolo: bisognava averne cura e proteggerlo in questi anni di dissennata distruzione di valore". Anni, va detto, in cui non si ricordano particolari levati di scudi da parte dei big della redazione, o perlomeno di chi ha scelto di restarci. "Spero solo che non sia troppo tardi, ma ho la certezza che Eugenio Scalfari, il grande Barbapapà al quale dobbiamo tutto, si stia rivoltando nella tomba". Profezia piuttosto facile, a farsi oggi.




