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La solita vecchia politicaarraffa tutte le poltrone

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La casta cieca e sorda di fronte alle richieste di cambiamento: i partiti si prendono tutti posti alle authority per comunicazioni e privacy

Matteo Legnani
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La verità vera è che dei grillini e dell'antipolitica in senso più largo (intesa come sfiducia ormai cieca dei cittadini nei confronti della politica) la casta se ne fotte letteralmente. Prova ne è quanto accaduto ieri. Un uno-due che è un doppio sputo in faccia a chi chiede che nei Palazzi del potere cambi qualcosa. Partiamo col fatto più "macro": la nomina dei membri delle due Authority, quella delle Comunicazioni (Agcom) e quella per la Privacy. I partiti ci avevano illuso (o preso per i fondelli, giudicate voi), con quei 90 curricula arrivati di altrettanti potenziali candidati ai posti. Ma non devono nemmeno averli aperti, visto che sono andati a pescare, ancora una volta, esclusivamente nelle loro file, tra gente paludatissima in politica. Ora, forse gli italiani non lo sanno: non è scritto da nessuna parte che i membri delle authority (che tra l'altro dovrebbero essere per statuto "autonome" e "indipendenti") così come quelli delle aziende pubbliche, debbano essere persone facenti parte dei partiti o comunque legate a doppio filo con essi. Si tratta solo di partitocrazia all'estremo livello. Un (mal)costume in voga ormai da così tanti anni che il cittadino ci ha fatto purtroppo l'abitudine. E lei, la casta, con queste abitudini va avanti, sorda a tutto e a tutti. L'altro "episodio" ha avuto per protagonista il senatore del Pdl Sergio De Gregorio, per il quale l'aula di Palazzo Madama ha negato l'autorizzazione a procedere. De Gregorio è accusato di riciclaggio di denaro nell'ambito dell'inchiesta sul faccendiere Valter Lavitola. Martedì, la giunta per le autorizzazioni  dovrà esprimersi sulla richiesta d'arresto per Luigi Lusi, il senatore ed ex cassiere della Margherita accusato di aver sottratto al partito di Rutelli decine di milioni di euro. Vedremo cosa avranno il coraggio di fare.

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