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Lo scheletro nell'armadio del Pd:uno zombie con 156 milioni di debiti

Da 2007 i Democratici di sinistra non esistono più politicamente. Ma hanno ancora 49 dipendenti e un enorme buco di bilancio

Matteo Legnani
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Nel triste panorama dei partiti italiani, ci mancava pure il partito-zombie indebitato. Una sorta di scheletro nell'armadio del Partito democratico: si chiama Ds e politicamente non eiste più ormai da anni. Ma, come scrive Il Fatto quotidiano, ha ancora oggi 49 dipendenti e la bellezza di 156 milioni di euro di debiti con le banche. E' accaduto, infatti, che quando nel 2007 i Ds e la Margherita hanno cambiato nome trasformandosi nell'attuale Partito democratico, non c'è stata "comunione dei beni". E i debiti dei Ds sono rimasti lì dov'erano, come se l'ex partito leader della sinistra fosse una "bad company". E a fine 2011 i conti dei Democratici di sinistra si sono chiusi con un disavanzo patrimoniale, cioè un buco, di 145 milioni. Perchè l'esposizione verso le banche supera i 156 milioni mentre il valore delle attività non raggiunge i 12 milioni. Il passivo ha un origine precisa. Il partito, infatti, si è fatto carico dei debiti accumulati negli anni dall'Unità fino a quando la storica testata fondata da Antonio Gramsci no nè stata ceduta, a partire dal 2001, a cordate di imprenditori privati, ultimo della serie l'ex governatore della Sardegna, Renato Soru. E così nel bilancio 2011 si legge che circa 101 milioni di debiti derivano “dall'accollo liberatorio” dei debiti della “cessata partecipata L'Unità spa in liquidazione”.  

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