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Immigrati e minorennile truppe comunisti anti-Renzi

Ma Pierluigi spiega: non ho paura del sindaco, ma servono nuove regole per le primarie

Lucia Esposito
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Scoppia la polemica (se mai non ce ne fosse abbastanza) dentro il Pd. Domenica 30 settembre, sul Corriere della Sera, Ernesto Galli Della Loggia ha firmato un editoriale "Chi ha paura di Gianburrasca" in cui si dice stupito per "il tentativo di boicottare in tutti i modi" la candidatura del sindaco di Firenze  con un sistema di regole che il politologo definisce "fatte apposta per ostacolare la vittoria di Matteo Renzi". Tra queste: ammettere al voto immigrati e sedicenni, prevedere la regola del doppio turno che non era mai stata adottata prima e l'albo pubblico dei votanti. Ma Pierluigi Bersani, chiudendo a Lamezia Terme la conferenza nazionale del Pd per il Mezzogiorno, ha respinto con forza, ha respinto questa lettura: "Non tollero che, se mettiamo le regole, diventino contro Renzi... io piuttosto sono contro Fiorito e le sue trentamila preferenze". E avviso: non ci sto a passare per il buono e anche un po'coglione. Il segretario del Pd spiega che non ha paura del "Gianburrasca" Renzi che la modifica del regolamento per le elezioni primarie è dovuta al fatto che servono delle regole per quanto riguarda l'albo degli elettori il principio é:  "Io ti cedo sovranità, tu dimmi chi sei) 

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