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Alfano e Bersani d'accordo: Niente al Monti bisCasini: "Mai dire mai"

Giulio Bucchi
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Non solo tensioni sull'election day e la possibile sfiducia al governo Monti. Su almeno un punto Angelino Alfano e Pierluigi Bersani per ora sembrano d'accordo: no al Monti bis. "Non voglio immaginare a novembre 2013 la stessa maggioranza di adesso", dice il segretario Pdl alla tavola rotonda della Cna all'Univtersità Bocconi a Milano. Un'ipotesi su cui, aggiunge poi il segretario del Partito democratico, non "scommetto nemmeno un centesimo". "Invito tutti alla cautela - li fredda l'altro ospite illustre sul palco, il leader dell'Udc Pierferdinando Casini -, io certamente penso che non ci sarà un governo sostenuto assieme da Berlusconi e da Bersani, su questo non c'è dubbio. Ma già qua siamo tre persone diverse, cercherei di lasciare qualche margine alla provvidenza, che a volte opera...". Il monito di Napolitano - Un'esigenza resta comunque, secondo i più, quella di dare continuità all'agenda Monti. "Sento troppe aree politiche dentro il Pd ma anche nel Pdl che sulla continuità con l'agenda Monti la pensano in modo opposto - sottolinea Casini - e qui non si va alla soluzione dei problemi, al contrario, ed è qui che ci dividiamo". Parole in linea con il monito lanciato in mattinata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Non possiamo giocare" con il rischio fallimento "qualunque governo ci sia". "Ci sono 80 miliardi di interessi da pagare in un anno" e "questi sono i modi in cui uno Stato può fallire". E quando, a margine del suo intervento agli Stati Generali della Cultura, gli chiedono dell'eventualità di voto anticipato, il presidente taglia corto: "Di questo ora non parlo". 

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