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Il Consiglio di Stato:"Lazio voti subito"Addio election day

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso della governatrice Polverini: regionali entro metà gennaio e il Pd canta vittoria

Matteo Legnani
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  Non bastasse il caos legge elettorale, il Pdl a pezzi, le primarie del centrosinistra, un'altra incognita arriva sulle elezioni politiche del 2013: il voto nel Lazio. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso effettuato dalla governatrice Renata Polverini contro la sentenza del Tar, che le imponeva di indire elezioni il prima possibile. sentenza che è stata confermata "nella parte in cui - si legge nella sentenza del Consiglio di Stato - si è accertato l'obbligo del presidente dimissionario della Regione Lazio di provvedere all'immediata indizione delle elezioni in modo da assicurare lo svolgimento entro il più breve termine tecnicamente compatibile con gli adempimenti procedimentali previsti dalla normativa vigente in materia di operazioni elettorali". La legge elettorale regionale indica l'obbligo di indire le elezioni nei 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale. La data sarebbe quella del 28 dicembre, ma il periodo di vacanza potrebbe indurre a uno slittamento alla metà di gennaio. Cioè due mesi prima della data per la quale sarebbe stato fissato l'election day (regionali più politiche): il 10 marzo. Scenario, quello che vederebbe il Lazio andare al voto prima delle politiche, che non solo vanificherebbe l'intento dell'election day (risparmiare denaro pubblico svolgendo le e votazioni in un solo giorno). Ma potrebbe appesantire ulteriormente il risultato del Pdl, se è vero che nel Lazio i vertici azzurri (a partire dal segretario Alfano) sono i primi ad attendersi una scoppola elettorale, dopo lo scandalo di Er Batman Fiorito e compagnia cantante dei mesi scorsi. Cantano vittoria quelli del Pd, che da un probabile successo nel Lazio troverebbero ulteriore slancio per le successive elezioni politiche.  

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