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Lo sfascio del Pdl va in onda su Porta a Porta

Lupi, Santanchè, Meloni e Gelmini si scontrano da Vespa sulle primarie del Pdl

Eliana Giusto
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E' un partito a pezzi il Pdl. Il 28 novembre sera a Porta a Porta condotto da Bruno Vespa va in onda lo sfascio del partito fondato da Silvio Berlusconi. Gli ospiti sono Maurizio Lupi, Daniela Santanchè, Giorgia Meloni e Mariastella Gelmini. I quattro rappresentanti del Pdl si confrontano sulle primarie del partito e riescono a dare quattro linee diverse. O meglio, se Lupi, Santanchè e Gelmini non sembrano disperarsi per l'eventuale annullamento della consultazione popolare, la Meloni al contrario è convinta che sia un gravissimo errore non farle. Ognuno, però, dice una cosa diversa. Alfano e il Cav - Il problema, infatti, è che il Pdl è spaccato fra la linea di Angelino Alfano che vuole le primarie - ma non se torna il Cavaliere - e il ritorno di Silvio Berlusconi stesso che vuole però candidarsi con un soggetto diverso dal Pdl, si tratti di Forza Italia 2.0 o di una lista con un altro nome. E in questa totale confusione va in scena il dramma del centrodestra. Lupi si dice d'accordo con Alfano: "Le primarie che Angelino ha fortemente voluto erano un'occasione per tornare tra la gente, ma c'è un fatto politico che non può essere trascurato ed è la discesa in campo di Berlusconi. Ora mi chiedo, ha senso fare le primarie? Non è forse meglio parlarne con lui, confrontarsi?". Il dilemma - Evidentemente il confronto non è così facile. Soprattutto, dice la Santanchè, che si dice "prima sostenitrice delle primarie", "non si possono fare il 16 dicembre perché non siamo organizzati" e "e non si può prendere in giro la gente". Peccato, ribatte la Meloni, che "le primarie sono state decise a giugno" ma poi si è tergiversato. Ora però, sostiene l'ex ministro della Gioventù, "possiamo pensare che se non siamo pronti per il 16 dicembre si possono fare il 20 gennaio. E converrebbe anche a Berlusconi candidarsi. Non sarebbe molto più bello?". A quel punto la Santanchè la accusa di far parte dell'apparato", "la gente ha bisogno di contenuti", ma non si capisce bene dove voglia andare a parare e non risponde alla Meloni che le chiede di concludere.  Fredda analisi - Prende quindi la parola la Gelmini ma il suo intervento si limita ad una fredda analisi, come se lei non avesse nulla a che fare con il partito. Dice: "Le primarie sono solo una delle ricette. Ma il punto di debolezza è che sono primarie per la leadership e non di coalizione", come invece sono state per il centrosinistra.  Quindi? Verrebbe da chiedere. Quindi nulla. Lupi cerca di andare oltre insistendo sul fatto che "ci sono state troppe indecisioni nel partito", che "bisogna trovare una linea unica e seguirla". Il problema è trovarla. 

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