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Bersani fa già il tedesco e accusa Berlusconi: "Dice stupidaggini. Io sarò amico della Merkel"

Il segretario del Pd attacca il Cavaliere e coccola la Germania. Lui si accoda all'Europa dei maestrini teutonici

Ignazio Stagno
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Pierluigi Bersani studia il tedesco. Dal dialetto di Bettola a quello della Bassa Sassonia ce ne passa. Ma lui con tanto di brezel e birra in mano già si vede premier seduto al tavolo della Merkel. E se Silvio Berlusconi prova ad alzare la tesat contro Berlino, lui invece si abbassa subito la testa guardando verso Alexander Platz. Pier vuole far capire alla Merkel che lui è come Monti e che la cancelliera non deve temere se lui sarà a palazzo chigi fra qualche mese. Poi Bersani dovrà trovare il tempo per spiegarle come mai si è alleato con uno come Vendola che chiede di archiviare l'agenda Monti. Un bel pasticcio che però dovrà chiarire. Intanto, così, per contraddire il Cav e farsi bello con la Merkel afferma: "Penso che le parole di Berlusconi siano stupidaggini. Ritengo che lo spread sia preoccupante e che certamente sia necessario discutere con la Germania da amici, da pari a pari ma in modo amichevole. Magari fosse un'invenzione...", dice il leader del Pd. Bersani è già pronto a brindare per la vittoria elettorale. Anche lui vuole essere filotedesco. Se la festa per una sua eventuale vittoria sarà ancora a Roma, a piazza San Giovanni, come fu per Prodi, è meglio che le casse di birra comincino già ad arrivare sull'A1. 

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