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Monti già in campagna elettorale:slitta la prima rata dell'Imu-bis

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Per il 2013 il governo aveva fissato il primo pagamento della Tares a gennaio, in piena campagna elettorale. Ma con un sub-emendamento l'ha spostato ad aprile

Matteo Legnani
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Era una prassi in voga nella prima (e pure nella seconda) repubblica, quella di distribuire "mance" agli elettori nel finale di legislatura. Il governo (e la maggioranza) uscenti, magari con l'ultima finanziaria, facevano in modo di lasciare un bel ricordo di sè in quello che reputavano essere il loro bacino elettorale. Dovevano infatti ricandidarsi e farsi votare. Un sistema che dà da pensare su quanto fatto dal governo in merito alla Tares, la nuova tassa su rifiuti e altri servizi comunali (illuminazione pubblica, vigili, giardinaggio, ecc.). Un balzello che assomiglia, nel calcolo, all'Imu. Si paga in base ai metri quadri e con una maggiorazione tra i 30 e i 40 centesimi (sempre per metro) proprio per coprire i maggiori costi di questi servizi. Il pagamento della prima rata (di quattro) era stata fissata per gennaio. Che significa, oggi, a un mese dalle elezioni di metà febbraio (e in piena campagna elettorale). Un harakiri per Monti  e per gli altri tecnici che dovessero scendere in campo per le politiche. Un assist da paura agli avversari. Il governo, però, con un suo sub-emendamento, oggi ha posticipato quella prima rata ad aprile, cioè al dopo-elezioni. Certo, il Prof deciderà solo afine settimana se candidarsi alla premiership. Ma intanto, si prepara la strada.

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