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La Camera approva il ddl Delrio e Forza Italia protesta: "È un golpe"

Serena Cirini
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"È un golpe, questo è un golpe". La Camera approva il decreto Delrio sull'abolizione delle province e, in Aula, divampa la protesta di Forza Italia. A inveire contro il ddl, dagli scranni di Montecitorio, è Renato Brunetta. Il capogruppo dei deputati azzurri ha voluto dar voce al dissenso espresso dal suo partito proprio mentre il presidente di turno, Roberto Giachetti, comunicava il risultato della votazione: 260 sì, 158 no e 7 astenuti. "Una porcata" - Poco dopo - nel corso della conferenza stampa indetta insieme ai colleghi Russo, Palese e Centemero - l'ex ministro della Pubblica Amministrazione ha annunciato le sue prossime mosse: "Il Senato si riempirà di consiglieri rossi, nominati dalla sinistra. Chiederemo al presidente della Repubblica di non promulgare il testo della legge Delrio per manifesta incostituzionalità". Poi, si è rivolto direttamente a Napolitano: "Il Quirinale - ha avvertito - non si renda complice di questa porcata”.  La replica del ministro Boschi - Oltre a Forza Italia, contro il decreto legge hanno votato anche M5S, Lega, Sel e Fdi. A favore, si sono espressi Pd, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e Popolari per l'italia.Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha commentato così l'opposizione di Brunetta: "Non condivido le perplessità sulle elezioni di secondo livello. Sindaci e consiglieri sono espressione di una maggioranza popolare quando vengono eletti. Si tratta di un meccanismo previsto anche in altri ordinamenti di comprovata democrazia come Francia o Germania".  

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