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Il compagno di classe ricorda:"Il piccolo Monti amava l'Urss"

Mario Monti

Quando frequentava il Leone XIII andò a Mosca e rimase affascinato dal "comunismo dal volto umano". Mario ne aveva scritto sul giornale di classe ma il rettore lo bloccò

Andrea Tempestini
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    Abbiamo già un premier con un passato filosovietico. Stiano tranquilli, dunque, Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola: non avrebbero potuto trovare alleato migliore di Mario Monti. Per fugare eventuali dubbi residui, viene loro in aiuto la rivelazione di un ex alunno dell'Istituto Leone XIII, Giancarlo Loforti, già compagno di scuola dell'attuale premier e testimone di un episodio curioso e suggestivo. Un episodio che rafforza quanto Monti ha detto ieri, martedì 22 gennaio, a proposito del Pd e della sua "storia gloriosa", e poi in serata, a Ballarò, ha rincarato la dose dicendo di non voler lasciare l'Italia in mano a tipi come Berlusconi e Alfano. E alla domanda su cosa lo differenzia dal Cav ha risposto: "Non ho la sua capacità convinta e convincente di manipolazione della realtà" E poi, gli affondi contro la sinistra seppur sapientemente calibrati nei confronti del Pd e di Bersani ha detto che neanche a lui lascerebbe la guida del Paese. Ma veniamo al racconto del suo compagno di liceo Giancarlo Loforti.  Come tanti altri, l'alunno Monti, nell'estate del 1959, spedisce una cartolina di saluti al rettore del liceo retto dai reverendi padri gesuiti. La sua località di villeggiatura, quell'anno, era stata Mosca. È l'epoca di Nikita Sergejevic Kruscev, il segretario generale del Pcus che nel 1956 denuncia i crimini perpetrati dal suo predecessore Stalin e tenta di illudere il mondo dell'esistenza di un comunismo dal volto umano. (...) Un vecchio compagno di scuola ricorda: "Il piccolo Mario Monti amava l'Urss". Ce lo spiega Andrea Morigi in un articolo su Libero di mercoledì 23 gennaio. Quando frequentava l'Istituto Leone XII, il Professore era andato a Mosca ed era rimasto affascianto dal "comunismo dal volto umano". Monti ne aveva scritto sul giornale di classe, ma il rettore lo bloccò.  Leggi l'approfondimento di Andrea Morigi su Libero di mercoledì 23 gennaio  

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