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Pd Emilia Romagna, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini indagati per peculato per l'uso di auto blu

Giulio Bucchi
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Indagati tutti e due. E nel Partito democratico dell'Emilia Romagna è il caos. Stefano Bonaccini, segretario del partito, e Matteo Richetti, già presidente del consiglio regionali, sono sotto inchiesta per peculato nell'ambito delle indagini sulle "spese pazze" dei consiglieri regionali in Emilia Romagna. Lo "tsunami" travolge la regione rossa proprio nel giorno della presentazione delle firme per le primarie che dovevano scegliere il successore di Vasco Errani, e nelle quali Bonaccini (favorito) e Richetti sarebbero stati i due principali antagonisti. Richetti, qualche ora prima, aveva deciso di ritirarsi dalla corsa, apparentemente spianando la str5ada a Bonaccini.  Poche ore e, proprio lo stesso Bonaccini risulta pure lui indagato dalla procura nell'ambito della stessa inchiesta e per lo stesso reato, insieme ad altri sette eletti democratici in Regione. L'indagine era partita da un esposto del consigliere regionale emiliano del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi sull'uso delle auto blu "da casa e per casa", che Richetti avrebbe fatto durante la sua presidenza del consiglio regionale dal marzo 2010 al dicembre 2012. 

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