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Jobs act, via agli emendamenti: dal reintegro ai licenziamenti economici, ecco le modifiche al decreto

Gian Marco Crevatin
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Per i licenziamenti dettati da motivi economici si prevede "un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio", escludendo la possibilità del reintegro nel posto di lavoro. Mentre per quanto riguarda il diritto al reintegro nel posto di lavoro, esso sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e "a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato". È quanto prevedono  gli emendamenti al Jobs act, a firma di Marialuisa Gnecchi (Pd), riformulato dal Governo a margine della presentazione degli 8 emendamenti della minoranza Pd al decreto Lavoro. Le reazioni: Pippo Civati - "Sulla legge di stabilità non è questione di sfiduciare il governo, perché senno' va a casa. È questione di chiedere rispetto per le nostre proposte. Per ora abbiamo fatto la domanda, risposte non ne sono venute, che fosse un indizio...".  tuona Pippo civati, uno dei leader della frangia interna ia democratici. "Voterò contro il Jobs act, la mediazione che stanno trovando è una montagna che partorisce nemmeno un topolino, un mostriciattolo, non so come sia possibile". Ncd: Sacconi e Alfano - "Ho sentito Sacconi questa notte e mi sembra che siamo vicinissimi all'accordo, per cui credo che ci siamo". Lo ha affermato il leader di Ncd, Angelino Alfano, intervistato ad Agorà, che sulla riforma del mercato del lavoro getta acqua sul fuoco, dopo che il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, aveva minacciato la maggioranza nei giorni scorsi. "Siamo soddisfatti. Il governo ha indicato correttamente la formulazione concordata che esplicitamente individua nell'indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio." chiosa a tal proposti Sacconi.

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