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Renzi, ecco l'idea per aggirare i dissidenti del Pd

Nicoletta Orlandi Posti
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Dopo la pratica Italicum Matteo Renzi si prepara alla battaglia per le riforme costituzionali che dovrà affrontare con le opposizioni, ma anche e soprattutto in casa Pd dove la rottura con gli "irriducibili" difficilmente non avrebbe ripercussioni interne. E prende tempo. Della modifica del bicameralismo se ne riparlerà a luglio, ben oltre il test delle amministrative, così da aver chiaro come muoversi. L'idea, anzi la doppia idea, secondo il retroscena di Francesco Verderami per il Corriere, è quella di introdurre "regole più chiare" nei gruppi così da limitare i danni dei malpancisti del Pd e nello stesso tempo lavorare al "partito della Nazione".  In entrambi i casi la riforma elettorale sarà funzionale ai suoi piani. Se il Pd non dovesse ricompattarsi (lui sta già lavorando a rimettere insieme il partito) la nuova legge  diventerebbe uno strumento formidabile nelle mani di Renzi per edificare il partito della Nazione. Renzi avrebbe a disposizione i voti dei fuoriusciti dal centrodestra in disarmo. Voti che, è questa la tesi sostenuta da Verderami, "le Regionali provvederanno ancori di più a frantumare"  

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