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Elezioni Regionali, il piano di Grillo che dà una mano a Toti

Lucia Esposito
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Dall'inviato a Genova Matteo Pandini Un' imbarazzante storia di amicizie e 'ndrangheta non fiacca il Movimento 5 Stelle ligure, che nella terra di Grillo è dato addirittura al 20%. Di sicuro, sta ingaggiando un corpo a corpo per intercettare i voti tradizionalmente orientati a sinistra. Non solo per svuotare il serbatoio di Raffaella Paita, assessore regionale uscente che guida un Pd mai così logorato e orfano di dirigenti espressione del capoluogo. I pentastellati si stanno scazzottando furiosamente anche con il civatiano Luca Pastorino, che dopo le primarie che hanno affondato Cofferati (che ha parlato di brogli) ha mandato al diavolo la compagnia democratica. Pastorino ha messo in piedi una coalizione che raccoglie, tra gli altri, pure Sel e Verdi. E incassa la simpatia del sindaco di Genova Marco Doria. Reddito di cittadinanza, stop alle cementificazioni, taglio ai costi della politica. Sono alcuni dei temi che Paita e Pastorino rilanciano per arginare l' avanzata grillina. Avanzata che in Liguria ha il volto di Alice Salvatore, nata a Genova 32 anni fa, laurea in Lingue, insegnante precaria, nel curriculum anche un corso nazionale di Broker Marittimo. In tv, la ragazza è efficace. Aggressiva come vuole Beppe. Che dopo le contestazioni nei giorni post-alluvione, quando fece un giro in città incassando anche fischi dolorosi, è tornato in campo nella sua Liguria con un' intervista a Primocanale, la tv del senatore Maurizio Rossi che oggi è iscritto al gruppo Misto e che tifava per Cofferati. Il comico ieri ha partecipato a una cena elettorale a Genova per sostenere la Salvatore, ma non ha ancora comunicato quando farà un evento pubblico per chiudere la campagna elettorale. I rumors dicono che certamente combinerà qualcosa. Anche per cancellare l' imbarazzante vicenda che gli stessi grillini hanno sollevato pochi giorni fa, quando il capogruppo pentastellato a Imperia, Antonio Russo, s' è appellato alla città: «Votate solo il Movimento, ci sono ombre sui nostri candidati in questa provincia». Estrema sintesi della faccenda. Un grillino, che giusto l' altro ieri ha deciso di ritirarsi dalla competizione elettorale, pur senza avere precedenti penali è amico di un altro attivista dalla fedina pulita (così dicono dal M5S) ma imparentato con una famiglia in odore di 'ndrangheta. Una situazione imbarazzante, anche perché i giornali locali hanno spiegato che nella zona di Taggia - dove vivono i protagonisti della vicenda - alle Politiche e alle Europee il M5S ha incassato dal 5 all' 8% di voti in più rispetto al resto della provincia. E qualche fedelissimo di Beppe sente puzza di bruciato. «Se ci attaccano è perché diamo fastidio» ha tagliato corto la Salvatore. Che qualche avversario politico giudica fin troppo ruvida, quasi sprezzante durante i dibattiti. Di certo non insegue alcuni cavalli di battaglia che hanno reso famosi alcuni dei suoi colleghi finiti in parlamento. Intervistata da Repubblica tv, ha negato che quella che si lasciava alle spalle un aereo fosse una scia chimica. Poi, in pillole, ha espresso i seguenti giudizi. Toti? «È impreparato». Il Pd? «Ha stile berlusconiano». Renzi? «Un dittatorello». Casaleggio? «Un innovatore». Tav sì o no? «No!». Il centrodestra prende nota e incrocia le dita. Sembra che nel cuore del Porto Antico, dove la Paita ha il quartier generale, sia in atto un assedio come non se ne vedeva da secoli. Ci si è messa pure la procura, che ha mandato alla piddina un avviso di garanzia per l' alluvione dello scorso ottobre e che ha macchiato la giunta Burlando. Il 31 maggio, Toti spera di mandare un ringraziamento particolare per Pastorino e per la Salvatore. Nella terra che è anche di Claudio Scajola, loro due rischiano di essere i migliori «alleati a loro insaputa» del candidato berlusconiano. M5S decisivo per battere la Paita Nonostante gli insulti degli alluvionati e le liti interne, Beppe strappa voti alla sinistra ligureLa ricetta di Grillo: dem al pesto Beppe Grillo 

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