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M5s, Lombardi sbugiardata sul licenziamento di Cardullo: ecco le prove

Aveva detto: "Era un collaboratore a partita Iva". Ma un documento del Movimento, dove l'avvocato è inserito nell'organigramma, la inchioda

Sebastiano Solano
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di Sebastiano Solano La storia del licenziamento dell'avvocato Massimiliano Cardullo rischia di travolgere come uno tsunami la capogruppo del M5S Roberta Lombardi, che sulla questione ha inanellato una bugia dietro l'altra. Assunto, dopo un'approfondita analisi del Cv, tramite 'selezione pubblica' nel ruolo di componente dell'Ufficio Legislativo del M5s alla Camera, il professionista è stato poi licenziato in tronco, così, da un giorno all'altro. L'avvocato la prende male e, in un'intervista, dichiara essere stato fatto fuori per una sua presunta appartenenza alla mafia e alla massoneria. Tesi smentita dalla Lombardi, che replica: "Quelle accuse le ha inventate". Cardullo fa parte dell'organigramma - I motivi sono altri, di natura politica, corregge il tiro la grillina. Che così spiega il siluramento: "Era un professionista a partita Iva,  dopo averlo incaricato ci siamo accorti che lui aveva lavorato con Futuro e Libertà, cosa che ci aveva nascosto". Motivazioni che, dal suo punto di vista, non fanno una piega. Peccato sia una balla. Anzi due. La prima: "Era una professionista a partita Iva". Falso. Perché come siamo in grado di rivelarvi, l'avvocato Cardullo fa regolarmente parte dell'organigramma del personale del M5s alla Camera. D'altronde, era stato lo stesso avvocato, sin da subito, a smentire la 'cittadina' a cinque stelle: "Smentisco infine che la mia collaborazione dovesse essere occasionale, tanto che dall'Amministrazione del Gruppo mi è stato chiesto di presentare fattura solo dopo la firma del contratto", aveva dichiarato.  L'email che sbugiarda la Lombardi - La seconda balla riguarda i servizi prestati dal professionista al gruppo parlamentare Fli nella passata legislatura. Mansione che, secondo la Lombardi, l'avvocato avrebbe nascosto durante il colloquio. Ma anche questa è una balla. Smentita da Cardullo con le parole e, soprattutto, con i fatti. A seguito delle accuse della Lombardi, infatti, Cardullo, per difendere la propria reputazione, ha inviato alle agenzie di stampa un comunicato con allegata l'email spedita al M5s nell'atto di presentazione della propria candidatura. Si legge nell'email: "Dal 2011 ho fatto parte dell'Ufficio legisaltivo del Gruppo Futuro e Libertà per l'Italia alla Camera dei Deputati con mansioni di collaborazione e supporto all'Ufficio Legislativo". Insomma, i motivi del licenziamento rimangono ancora avvolti nel mistero. L'unica cosa certa sono le falsità raccontate dalla Lombardi.

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