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Lega Nord, Tosi chiede 35 espulsioni. Botte e insulti tra i militanti

Giulio Bucchi
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Il caso Bossi per ora è chiuso, quello delle espulsioni è appena a perto. E la Lega Nord rischia l'esplosione. Il termometro di quanto sia grave la tensione nel Carroccio arriva dal Veneto e per la precisione da Padova, dove è in corso il Consiglio regionale del partito. Il segretario della Liga Veneta e sindaco di Verona Flavio Tosi ha proposto di cacciare 35 militanti tra i "ribelli" visti in azione a Pontida e quelli che hanno contestato il commissariamento deciso per alcune sedi in regione dopo il flop elettorale di febbraio. Una posizione condivisa dalla maggioranza del movimento ma osteggiata da molti militanti. E fuori dalla sede padovana si è scatenato il parapiglia, con insulti, spintoni e qualche schiaffo tra leghisti. I "ribelli" si sono stretti intorno al governatore Luca Zaia, da mesi in lotta con lo stesso Tosi e in polemica, anche se velata, con il segretario federale Roberto Maroni. "Vogliamo la lista Zaia, sei il migliore", lo hanno accolto centinaia di militanti veneti: "Spero che questa situazione - ha commentato Zaia - si risolva nella maniera migliore, facendo uscire una Lega compatta. I provvedimenti disciplinari non risolvono questo problema". Il maroniano Tosi, invece, è stato accolto da un gelido silenzio da parte dei dissidenti. Maroni su Bossi - Un Carroccio spaccato, dunque, anche se sembra rientrata l'emergenza Bossi. Venerdì sera l'indiscrezione secondo cui il Senatùr avrebbe registrato da un notaio nome e simbolo di un suo partito è stata smentita dallo stesso Umberto Bossi, anche via telefono a Maroni. E Bobo l'indomani ha assicurato: "C'è una sola Lega per quanto mi riguarda, la Lega Nord, ha un progetto ben chiaro e definito". "C'è tanta gente nella Lega che ha voglia di fare, c'è qualcuno che ha voglia di disfare, pochissimi, e questi sono accompagnati fuori", ha spiegato riguardo ai "ribelli", mentre su Bossi il commento è lapidario: "E' una notizia falsa, smentita dal diretto interessato. E' una cosa che non c'è nella realtà, qualcuno l'ha inventata da Roma immagino".         

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