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Fioroni ha "fame" di vendetta:"Il Pd? E' un kebap, ora lo affetto"

Pier Luigi Bersani e Beppe Fioroni

Ignazio Stagno
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Dopo aver fatto fuori Mortadella Prodi, il Partito democratico si sente un kebap. A sostenerlo è un uomo di spessore del partito, l'onorevole Giuseppe Fioroni: "Il Pd è come un kebap, e ora siamo arrivati all'affettamento finale, ne è rimasta solo una piccola parte. Un pezzetto lo ha mangiato Grillo, un pezzetto Casaleggio e quello che rimaneva, le briciole le ha prese Vendola". Insomma l'opinione di Fioroni è abbastanza critica. Il Pd ormai è una sorta di banchetto dal quale tutti mangiano senza lasciare le briciole e presto la tavola sarà vuota. Chi sta divorando il partito gode ma il cuoco, Bersani, ha preparato una pietanza da leccarsi i baffi sì, ma per i "non democratici". Infatti di quel Pd che tanto veniva millantato durante le primarie dello scorso autunno non è rimasto proprio nulla.  Renzi alla direzione Pd - E a pensarla come Fioroni è anche Arturo Parisi. "Il Pd non è morto, perché non è mai nato. Né come partito né in senso democratico". Il duro attacco dell'ex ministro della difesa è una sorta di sfogo per chi vive in un partito che non sente suo. Un partito con circa 20 correnti e correntine che hanno mandato all'aria anche una, seppur risicata, vittoria elettorale, trasformandola in una Caporetto senza precedenti. Bersani ora si è dimesso. Tornerà alla sua Bettola per bere la solita mezza birra alla spina. Questa voltà però ordinerà il suo piatto preferito: Kebab democratico, con salsa rossa. Il menu per la riunione di direzione dei democratici, martedì a Roma (a cui parteciperà anche Matteo Renzi), si preannuncia decisamente piccante. (I.S.)

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