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Berlusconi: sì a Letta, ma meno tasse

Intervenendo dagli Usa dove è ospite di G. Bush, il leader del Pdl spiega: "I nostri sei punti sono la base da cui partire". Sulla Cancellieri: "Nessun veto"

Sebastiano Solano
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L'intricata questione della formazione del governo sembra avviarsi a soluzione. Sono momenti delicati, ma il governo alla fine si farà. Almeno questo è l'auspicio di Silvio Berlusconi che, negli Usa per la presentazione della Library di George Bush, è parso moderatamente ottimista. La linea del Pdl nelle trattative di queste ore rimane la stessa: quella della responsabilità. Lo ha detto chiaramente Angelino Alfano a seguito delle consultazioni con il premier incaricato Enrico Letta e lo ha ribadito Berlusconi dagli Usa. Economia, economia, economia: sono le tre preoccupazioni del Cav e del centrodestra.  Nessun aut aut - Nessun aut aut è stato opposto al centrosinistra, nemmeno sull'Imu. Ma con una precisazione: "Con una misura sola non si risolve nulla, Occorre un pacchetto di provvedimenti, per cambiare l'atteggiamento psicologico dei consumatori e delle imprese. Se c'è sfiducia le famiglie consumano meno, le aziende producono meno, si entra nel circolo negativo della recessione". La base programmatica da cui partire è quella degli otto punti presentati alle manifestazioni di Roma e Bari: "Non è che adesso noi andiamo lì e gli diciamo tutto o niente. Ci muoveremo con buonsenso, anche perché nelle nostre proposte non c'è nulla che possa essere interpretato come un favore a qualcuno, come una legge 'ad personam'. Sono cose di buon senso, tutte fra l'altro discusse a fondo con tutte le confederazioni, agricoltura, commercianti, Confindustria", ha spiegato.   Colpo di sole per silvio a Dallas:  guarda la gallery Nessun veto sulla Cancellieri - Insomma, il programma innanzitutto. Nomi e cariche da ricoprire non sono in cima alle preoccupazioni del Cav. Anzi, il toto-ministri che impazza sulla stampa non lo appassiona più di tanto. A tal proposito spiega: "Non l'abbiamo ancora affrontato. Se la nostra tesi di rilancio dell'economia viene affrontata, non credo ci saranno assolutamente problemi per ministeri da prendere o da lasciare, né per i ministri da mettere in campo". Alla giornalista che gli chiede cosa pensa del ministro Anna Maria Cancellieri, su cui si diceva avesse posto un veto, ha replicato: "Di ministri non ne abbiamo parlato, sulla Cancellieri nessun veto, io l'ho portata come prefetto a Bologna, le abbiamo offerto di essere il nostro candidato a Bologna, è un funzionario dello Stato che apprezziamo moltissimo".  La ripresa economica al centro - Il chiodo fisso di Berlusconi, e di buona parte del Paese, è quindi la ripresa economica, l'unico imprescindibile punto su cui il Pdl è deciso a non mollare. E a chi gli fa notare di aver alzato l'asticella al banco delle trattative petr la formazione del governo ha precisato: "Non ne abbiamo parlato, veramente non ne abbiamo parlato. La Giustizia è un altro punto, dopo i sei dell'economia e le riforme costituzionali, è un problema di cui non so quante volte ho proposto una rivisitazione". E' nota la posizione del Pdl sulla giustizia Spero che un  governo si faccia - Ma è una questione di priorità e la prima, quella che davvero interessa al Paese, è quella di uscire dalla crisi. Al più presto. Lo ribadisce, ancora una volta, a chi gli chiede cosa succederebbe se Letta fallisse nel formare l'esecutivo: "Non voglio impiegare il tempo vostro e mio per un'ipotesi da cui dobbiamo rifuggire. Spero ardentemente che si possa fare un governo che faccia le cose che ho detto. Perché siamo in condizioni terribili. Ci sono i nostri sei punti sull'economia che per comodità potremmo riunire in un unico disegno di legge che veramente questa volta potremmo chiamare Salva Italia".   Le cose procedono bene - Di ritorno dagli Usa, il Cav si lascia andare a qualche commento in più riguardo le consultazioni dei suoi con Letta e la composizione del prossimo governo. Conferma che non ci sono problemi rilevanti che possano impedire il raggiungimento di un accordo, pur dichiarando che c'è ancora del lavoro da fare: "Non mi è parso che ci fossero problemi veri. Certamente non possiamo pretendere un accordo al 100% però li ho sentiti molto confortati e anche Brunetta era assolutamente convinto del buon esito dell'incontro".  Largo ai giovani e alle donne - Sul governo ha aggiunto: "Ho sentito che da parte del presidente della Repubblica  c'è l'indicazione di membri del governo di nuova generazione con una   notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la   voglia di entrare lì. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così"

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