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Il Pd si rifà il look sulla pelle del Cav,ma scorda quando lo voleva "eleggibile",come nel 94, 2002, 2006, 2008....

Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi

Per ben cinque volte la Giunta per le elezioni ha archiviato il caso Berlusconi. I voti determinanti furono anche quelli dei "compagni" Franceschini, Finocchiaro, Benvenuto, Rossiello, Belillo, Cento, Massa e Carazzi

Ignazio Stagno
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di Ignazio Stagno Il Cav è eleggibile o ineleggibile? Per 9 milioni di elettori Silvio Berlusconi deve stare in parlamento alla guida del Pdl, ma per Luigi Zanda e Anna Finocchiaro e il Movimento Cinque Stelle ora Silvio deve farsi da parte. Ma le cose sono sempre andate così? La coerenza in largo del Nazareno non è proprio di casa. Silvio dal 1994 è in parlamento e nessuno ha fiatato nel rispetto degli elettori e della volontà popolare. Ora invece per racimolare un pugno di voti, con i sondaggi in crollo verticale, il Pd rispolvera l'ineleggibilità. Come è andata nel 2002 -  La memoria corta di Zanda&Co ha rimosso l'ormai lontano 2002. La giunta della Camera si riunisce, il 18 aprile dello stesso anno. Presidente, Antonello Soro (Margherita). E accade che i "compagni" Franceschini, Finocchiaro, Benvenuto, Rossiello, Belillo e Cento votano con il centrodestra per l'archiviazione. Salvatore Adduce dei Ds disse in quell'occasione: "In conclusione, dichiara voto favorevole sulla proposta del Comitato, illustrata dal Presidente, non essendovi elementi che possano far sostenere l'ineleggibilità del deputato Berlusconi, anche perché la questione del conflitto d'interessi e quella dell'ineleggibilità sono distinte e richiedono una sistemazione normativa della materia". Insomma la sinistra decise di respingere le accuse di ineleggibilità del Cav e il premier rimase al suo posto. Repetita iuvant - La storia poi si ripete nel 2006 e nel 2008. In totale dal 1994, anno della discess in campo di Berlusconi, la Giunta per le elezioni si è pronunciata per ben 5 volte. Tre volte con maggioranza di centrodestra, due volte di centrosinistra. Il Cav è sempre stato dichiarato eleggibile. Emblematico è anche il caso del 1996. In quell'anno l'Ulivo di Romano Prodi va al governo. Il Cav è all'opposizione. Scoppia ancora la grana ineleggibilità. Ci pensano Massa, Carazzi e Rossiello del centrosinistra a chiudere il caso: "L'art.10 del testo unico non è applicabile all'interessato in quanto l'inciso "in proprio" deve intendersi "in nome proprio" e quindi non applicabile all'on. Berlusconi, atteso che questi non è titolare di concessioni radiotelevisive in nome proprio, ma a nome di Mediaset". Ora la storia cambia. La sinistra è allo sbando e teme il crollo definitivo. Fare campagna sulla pelle di Berlusconi, pensano, in largo del Nazareno, possa servire. Intanto il Paese aspetta le misure del governo. Ma il Pd ormai dal Paese è lontano anni luce.

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