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Cassazione, vertice Pdl a Palazzo Grazioli

Verdini e Santanchè

Ignazio Stagno
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Dopo la sentenza della Cassazione il Pdl si stringe attorno a Silvio Berlusconi. La conferma della condanna d'appello ha agitato ulteriormente il partito. Il rinvio dell'interdizione, che con tutta probabilità verra "tagliata" ma non annullata, non può bastare agli azzurri. Con il Cavaliere condannato in via definitiva gli equilibri interni e quelli di governo potrebbero cambiare. Così a Palazzo Grazioli è cominciato un vertice dei leader del partito per decidere insieme al Cav quale linea tenere. Dentro il palazzo il Cavaliere ha ascoltato la sentenza della Corte di Cassazione insieme a parenti e agli amici più stretti, oltre che ai suoi legali Franco Coppi e Niccolò Ghedini. Poi è arrivato lo stato maggiore del Pdl per fare il punto della situazione. Al vertice hanno partecipato Angelino Alfano, Gianni Letta, Denis Verdini e Paolo Bonaiuti e gli altri ministri Pdl e i vertici del partito, da Cicchitto a Brunetta alla Santanchè. In questo momento la scelta da fare è difficile. Continuare con il governo delle larghe intese o cercare la strada del voto. L'ex premier avrebbe chiesto ai suoi di tenere un basso profilo. Il Cav non vuole per il momento colpi di testa da parte degli azzurri. Il momento è delicato. Così prova lui a dettare la linea pensando al futuro: "Rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che è indispensabile per modernizzare il Paese".  Anche Angelino Alfano si sarebbe schierato contro i sostenitori della linea dura: a Palazzo Grazioli, i falchi "capitanati" da Daniela Santanchè sarebbero andati in minoranza.  Non c'è serenità - Il duello nel partito è sempre quello tra falchi e colombe. A palazzo Grazioli si spera in una mossa del Colle che possa risolvere lo stallo in cui si è entrati subito dopo la sentenza della Cassazione. Il ruolo di Napolitano è fondamentale. Re Giorgio ha invitato alla "coesione tra le forze politiche e al rispetto della magistratura". Ma un suo intervento potrebbe essere decisivo per risolvere la crisi di queste ore. Intanto arrivano le prime reazioni del Pdl. "La sentenza della Cassazione non dà serenità al nostro Paese, che avrebbe un bisogno assoluto di stabilità di governo e di riconciliazione nazionale. Toccherà alle forze politiche più responsabili e alle istituzioni più coscienti della gravità della situazione, agire per non far precipitare l'Italia in un pericoloso vicolo cieco e di mantenere aperta una prospettiva di tenuta dello Stato e della democrazia”, afferma Sandro Bondi, il quale si è detto sicuro “che il Presidente Silvio Berlusconi saprà, nonostante questa ulteriore e immotivata sofferenza che gli hanno inflitto, perseverare nel rappresentare le ragioni e le speranze di quegli italiani che vogliono vivere in un Paese civile, giusto e democratico”.  Dimissioni Biancofiore - Tra gli azzurri c'è chi come Michaela Biancofiore decide di rassegnare le dimissioni dopo aver preso atto della sentenza: "Come annunciato, sto andando a rimettere il mio mandato di sottosegretario nelle mani del Presidente Berlusconi che per quella carica mi ha indicato all'interno del governo Letta da lui fortemente voluto. Mi auguro – ha detto l'esponente del Pdl – che gli avvocati facciano immediato ricorso alla Corte Europea del Diritto dell'Uomo“. E aggiunge: "La condanna di un innocente, del leader del centro destra italiano, dell'uomo politico col maggior numero di consensi della seconda Repubblica, del 4 volte Presidente del Consiglio, del maggior contribuente d'Italia per frode fiscale è l'Apocalisse d'Italia, la fine del mondo politico italiano e di una parvenza di democrazia nel Paese”. “E' una giornata di grande dolore, per chi conosce Berlusconi è una giornata di non verità” ha detto invece Gianfranco Rotondi, giungendo a via del Plebiscito. "Come sta Berlusconi? Non credo che sia felice. Probabilmente è amareggiato per un esito che non ci aspettavamo”, ha detto il presidente della commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma uscendo da Palazzo Grazioli. “Ci aspettavamo un risultato diverso – ha aggiunto – ma siccome noi siamo al servizio del Paese, continueremo a sostenere il governo”. “Noi manterremo i nervi saldi rispetto al governo, rimandiamo al mittente l'attacco che l'on. Epifani ha indirizzato al Pdl” ha detto il deputato Pdl Fabrizio Cicchitto a In Onda, su La7. “Un fatto di singolare ipocrisia – ha aggiunto – se il Pd vuole arrivare ad una crisi di governo se ne assuma tutte le responsabilità”. Dalla Lega arriva infine la reazione di Matteo Salvini: ”Berlusconi condannato a 4 anni. Adesso sono curioso di sentire come faranno i Kompagni del Pd, sia in Parlamento che su Facebook, a giustificare il fatto che sono al Governo con un condannato…”. (I.S.)

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