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Il Quirinale dopo il vertice col Pdl: "Napolitano valuta tutte le opzioni"

Giorgio Napolitano

Andrea Tempestini
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Poche parole dal Quirinale. Arrivano in serata, a distanza di qualche ora dall'incontro al Colle tra Giorgio Napolitano e i capigruppo del Pdl, Renato Schifani e Renato Brunetta, che hanno spiegato quali sono le condizioni e le richieste del Pdl per continuare ad appoggiare il governo Letta dopo la "cacciata" per via giudiziaria del leader azzurro, Silvio Berlusconi. "Il presidente esamina con attenzione tutti gli aspetti delle questioni che gli sono state prospettate", spiegano fonti del Quirinale. Le opzioni - Il presidente della Repubblica, dunque, riflette sulle vie percorribili per non privare il Cavaliere dei suoi diritti politici. Escluse la grazia e l'indulto, sentieri non praticabili, sul tavolo - secondo le indiscrezioni - restano la riforma della giustizia, posta come condizione basilare dal Pdl per non togliere l'appoggio alle larghe intese. La riforma, da attuare nella scia tracciata dalla commissione dei saggi lo scorso marzo, potrebbe comprendere l'ipotesi della commutazione della pena, nel caso applicabile a Berlusconi. Come altro eventuale, ma parziale, salvacondotto, si discute della possibilità di ritoccare la legge Severino-Monti sui candidati in via definitiva a pene superiori ai due anni. La giornata del Cav - Berlusconi, da par suo, resta rinchiuso a Palazzo Grazioli, a Roma. Chi lo ha visto dice che è "sereno e determinato", rinfrancato dalla manifestazione di solidarietà di domenica in via del Plebiscito. Nelle ultime ore il Cav ha ricevuto Brunetta e Schifani per essere informato dell'esito del vertice al Quirinale, quindi ha partecipato al vertice del Pdl, sempre a Palazzo Grazioli. Al termine della riunione, Daniela Santanchè ha annunciato la linea dura: "Né servizi sociali né domiciliari. Silvio Berlusconi è determinato ad andare in carcere".

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