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Epifani: "Da Colle risposta rispettosa delle istituzioni"

Guglielmo Epifani

I democratici aspettano le mosse del Cav. Il grillino Crimi: "Da Napolitano parole pilatesche"

Brunella Bolloli
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Pd diviso e costretto a incassare, dopo la nota del presidente della Repubblica che apre a un'ipotesi di clemenza per Silvio Berlusconi. I compagnucci speravano, al pari dei grillini, che Giorgio Napolitano, più che parlare di grazia, desse il colpo di grazia al leader del Pdl così da impedirgli qualunque ruolo di guida del centrodestra. Così, però, non è stato. È vero che l'intervento del Colle è teso a stoppare gli ultras del voto anticipato. Vero anche che in un passaggio è scritto che le sentenze vanno rispettate e bisogna prenderne atto; per cui la strigliata al Cav c'è stata eccome, ma non così dolorosa da fare cantare vittoria a chi credeva che l'ex premier fosse ormai un'esperienza finita. Non a caso, il segretario Pd Guglielmo Epifani ha fatto sapere, con toni soft, che quella di Napolitano è «una dichiarazione opportuna viste le pressioni che si sono create anche indebitamente. Chiara nei suoi termini e rispettosa di tutti i ruoli».  Plaude al Colle anche Gianni Pittella, europarlamentare in corsa per il Nazareno, che definisce «impeccabile come sempre il presidente Napolitano. Il Pdl dimostri di essere un partito nazionale e non padronale sostenendo il governo, non condannando l'Italia al caos». Per il renziano Ernesto Carbone «Napolitano ha ricordato che la legge è uguale per tutti». Più critico Corradino Mineo: è un po' un «vorrei ma non posso. Essenziale il ruolo politico di B. ma le sentenze si rispettano. Grazia? Prima chiederla», ha twittato il senatore. Di tutt'altro avviso il collega ed ex magistrato Felice Casson, membro della Giunta delle immunità di Palazzo Madama: «Rispetto il Colle, ma credo manchino i presupposti giuridici e di fatto per la grazia a Berlusconi», aveva detto prima dell'uscita della nota quirinalizia. «Ci sono vari procedimenti penali aperti anche per reati gravi. Quindi, intervenire in questa situazione vanificherebbe la natura stessa dell'istituto». Brunella Bolloli 

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