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La Kyenge spacca i grillini,Grillo non vuole lo ius soli,ma i deputati presentano la legge

In parlamento è già stato presentato il disegno di legge per la cittadinanza agli stranieri. L'iniziativa è tutta dei 5 Stelle. Ma Beppe afferma: "Questa legge non ha senso"

Ignazio Stagno
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Il M5S è ancora a rischio scissione. Più la legislatura entra nel vivo e più emergono le spaccature del Movimento. Fare semplice opposizione sul muro del "no" comincia ad infastidire buona parte del Movimento e anche una consistente fetta dell'elettorato grillino. Così su temi caldi come lo ius soli ecco che va in scena lo sconto pentastellato. Beppe Grillo nel suo programma non tratta la parola immigrazione, nè ha mai aperto ad ipotesi di cittadinanza per gli starnieri che vivono in Italia. Anzi spesso si è trincerato dietro un "lo ius soli è un'arma di distrazione di massa", oppure "la questione va maneggiata con cura". Nulla di più. Ma i suoi eletti in parlamento sono stati folgorati sulla via di palazzo Chigi dal verbo della Kyenge. E così iniziano a scalpitare, mettendosi di fatto contro il leader, per accelerare sullo ius soli. "Io credo che sia uno di quei temi per cui valga la pena discutere", afferma il deputato del M5S, Walter Rizzetto. Sì allo ius soli - Ma anche Manlio Di Stefano ammette che la linea in parlamento è diversa da quella dettata dal programma di Grillo e alla Stampa afferma: "Purtroppo il nostro programma è molto carente su alcune tematiche, la politica estera e soprattutto l'immigrazione rientrano certamente tra queste. È così perché siamo una forza giovane e di fatto molte pagine del nostro programma devono ancora essere scritte. Però credo che sia arrivato il momento di coinvolgere i nostri elettori, attraverso la Rete, per sapere cosa ne pensano su questioni come il reato di clandestinità, che io personalmente considero un'aberrazione, o lo ius soli". Una legge grillina - E così il grillino Giorgio Sorial ha già presentato alla Camera il disegno di legge per lo ius soli: "E una legge per chi nasce in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno vi risieda legalmente da non meno di tre anni o da genitori stranieri di cui almeno uno sia nato in Italia e vi risieda legalmente da non meno di un anno". Insomma il M5S sembra quasi una costola del Pd a marchio Kyenge. Beppe chiude le porte -  Ma i gesti e le proproste di legge presentate dai grillini sbattono contro le parole di Beppe che sulla questione aveva detto: "Lo ius soli in Italia è già un fatto acquisito a 18 anni si può chiedere la cittadinanza. La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso". Per Grillo. Ma per i grillini a quanto pare un senso ce l'ha. (I.S.)

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