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Berlusconi, Giunta: verso il rinvio del voto

Silvio Berlusconi

Alle 20 la riunione in Senato. Dopo il vertice a Palazzo Grazioli la svolta: ecco come gli azzurri evitano la ghigliottina (per ora)

Andrea Tempestini
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Il pressing del Pdl avrebbe ottenuto un primo, parziale, risultato: per stasera, dalla riunione della Giunta delle elezioni del Senato, non è atteso alcun voto. L'indiscrezione è rilanciata da La Stampa.it. Queste i rumors che arrivano da Palazzo Madama: la tensione resta altissima, ma il governo Letta può godere di questa piccola tregua. Gli obiettivi del Pd, però, non cambiano: vogliono far approvare dalla Giunta la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi prima della pronuncia dei giudici di Appello di Milano, che il 19 ottobre, all'apice di un vero e proprio sprint, dovranno ridefinire i tempi delle pene accessorie dell'ineleggibilità del Cavaliere. Il quadro è chiaro ed è stato sintetizzato da Angelino Alfano: "Vogliono far fuori Berlusconi". "Ultima spiaggia" - Dopo la vigilia, e nelle ultime ore, la tensione era schizzata alle stelle. Fabrizio Cicchitto aveva tirato le somme della situazione: "Alla giunta delle elezioni saremo davvero all'ultima spiaggia. Finora da un lato il Pd, dall'altro precisi settori e correnti della magistratura, hanno lavorato per far saltare ogni ipotesi di mediazione che salvi il governo e questo equilibrio politico". Anche Renato Brunetta, in mattinata, aveva ribadito: "Sarà il Pd a rompere la maggioranza di governo. Perché se il Pd voterà insieme a Grillo romperà la maggioranza". L'ex ministro Maria Stella Gelmini aveva insistito sulla fretta del Pd di silurare il leader azzurro: "Ci saremmo aspettati che la Giunta non intraprendesse una corsa contro il tempo pur di eliminare in 48 ore il nemico di sempre". La linea, nel Pdl, è chiara: se decade il Cav, cade il governo. Una linea che è stata ribadita anche nel pomeriggio, nel corso dell'incontro tra Berlusconi e i ministri del governo a Palazzo Grazioli. Un incontro in cui è stata delineata la strada per una possibile tregua. La strategia - Il Pd, nelle ultime ore, era tornato a puntare il dito contro Andrea Augello, relatore del Pdl in commissione, che - per usare le parole di Felice Casson - ha svolto "una arringa difensiva dell'imputato Berlusconi", presentando tre questioni pregiudiziali (quelle su cui si sarebbe dovuto votare in serata). Una linea, quella di Augello, che non è piaciuta nemmeno a Scelta Civica: "La presentazione di pregiudiziali in Giunta - hanno dichiarato Linda Lanzillotta e Benedetto Della Vedova - è contro il regolamento del Senato e della Giunta stessa". Così, con tutta probabilità, alle 20 di questa sera il presidente della Giunta, Dario Stefano, su richiesta del Pdl, chiederà di derubricare le pregiudiziali avanzate alla viglia da Augello in preliminari. Un tecnicismo, una proposta che sarebbe marutata dopo il consulto con gli uffici del Senato, ma che offrirebbe la chiave per una fragile tregua: stasera, infatti, grazie alla derubricazione da pregiudiziali a considerazioni preliminari, il voto verrebbe evitato.

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